Altro che Trump, è Erdogan il vero incendiario del Medio Oriente

12 Dic 2017 17:05 - di Redazione

Gli Stati Uniti sono diventati “partner dello spargimento di sangue” con la loro decisione di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Il presidente Usa Donald “Trump vuole andare oltre dicendo L’ho fatto e va bene. Guidare il mondo non è così facile. Essere forti non ti dà questo diritto”. Lo ha dichiarato infatti il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, tornando sulla decisione del leader statunitense di riconoscere Gerusalemme come capitale d’Israele. “L’obiettivo dei leader mondiali è costruire la pace non creare conflitti”, ha sottolineato Erdogan nel corso di un incontro a Istanbul, stando a quanto riferito dal sito del quotidiano Hurriyet. “Israele ha continuato a espandersi in quanto ha represso la Palestina. (Gli israeliani, ndr) Stanno attaccando i civili, compresi i bambini, a Gaza e in Cisgiordania e provocano terrore con la loro polizia e i loro soldati”, ha aggiunto. “La dichiarazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ci vincola, né vincola Gerusalemme”, ha proseguito Erdogan, che ha definito “un punto di svolta” il summit d’emergenza dell’Organizzazione della cooperazione islamica (Oci) che si terrà mercoledì a Istanbul sulla questione. “Coloro che rendono difficile la vita a Gerusalemme per i musulmani e le altre fedi, non possono lavare il sangue dalle loro mani”, ha aggiunto il presidente turco. Rincara la dose il primo ministro di Erdogan: “Il popolo palestinese, che per anni ha pagato un caro prezzo per la pace, non è solo di fronte a questa decisione arrogante, ingiusta e illegittima”. E’ quanto ha affermato il premier turco, Binali Yildirim, in dichiarazioni riportate dai media filogovernativi turchi. “Solo la Turchia ha una rappresentanza diplomatica a Gerusalemme accreditata in Palestina, non in Israele”, ha aggiunto il premier. Intanto Vladimir Putin ed Erdogan hanno discusso “principalmente” della situazione in Medio Oriente, riconoscendo che “si è aggravata in modo drammatico”, e della Siria, “tema su cui i nostri Paesi stanno cooperando strettamente”, ha affermato il presidente russo, citato dalla Tass. Putin ed Erdogan hanno discusso del lavoro comune per la preparazione della Conferenza per il dialogo nazionale siriano all’inizio del prossimo anno: “non è un segreto per nessuno che ne ho parlato con il presidente siriano Assad nella mia visita di oggi in Siria”, ha spiegato Putin. I due hanno anche discusso di ulteriori passi per la liberalizzazione delle relazioni economiche e commerciali bilaterali, ha aggiunto il presidente russo.

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