Una statua per Bud Spencer: l’omaggio di Budapest al nostro al Don Chiosciotte

12 Nov 2017 14:06 - di Giulia Melodia

Nell’immaginario collettivo ha rappresentato sempre e per tutti il gigante buono, il burbero delle scazzottate all’italiana che, tra kung fu alla napoletana e pugni all’amatriciana, fagiolate in salsa western e “pizze” veraci, grandi imprese e piccole conquiste, ha riscaldato il cuore di generazioni di spettatori cresciute nel suo culto e che dal 27 giugno dell’anno scorso si sentono più sole e indifese.

Budapest, una statua per Bud Spencer

Un Don Chisciotte napoletano, il cui coraggio e la cui bonomia _ nella vita come sul set – hanno conquistato un posto nel firmamento di celluloide, dove la stella di Bud Spencer – al secolo Carlo Pedersoli – risplende intramontabilmente. Un burbero dal cuore d’oro a cui oggi Budapest ha dedicato il primo monumento ufficiale intestato all’uomo e all’artista: una statua – alta 2 metri e trenta, in bronzo, realizzata dalla scultrice Szandra Tasnádi – eretta alla fermata della metro Corvin-negyed, che ai piedi, sul basamento in marmo, riporta le parole dell’amico e sodale di tante avventure filmiche, Terence Hill: “Non abbiamo mai litigato”. Campione del nuoto, pilota di linea e di eleiccotero brevettato, star indiscussa della settima a arte e artista dal cuore d’oro, Bud Spencer, star del pepulm come della commedia italiana anni Cinquanta, eroe degli spaghetti western e protagonista della trilogia di Trinità, attore feticcio di Corbucci che nella sua lunga e variegata carriera non ha disdegnato la fiction televisiva, ha sempre avito la famiglia e l’onestà come valori principi del suo agire umano e professionale. Si è dichiarato sempre di destra, e pur lanciandosi nella carriera politica, forte di una popolarità e di un consenso incredibili, si candidò alle regionali del 2005 nel Lazio, a sostegno dell’allora presidente uscente Francesco Storace, nelle liste di Forza Italia (senza essere eletto nonostante quasi 4000 preferenze). Così come nel 2013 supportò attivamente la candidatura delle figlia Cristiana cpn il Popolo della Libertà alle comunali di Roma. E chissà, magari oggi, forte di altri riscontri ancora arrivati come spesso accade a futura memoria, sarebbe stato candidato dal centrodestra: lui, eroe senza macchia e senza peccato, sempre dalla parte dei buoni, e ora addirittura con uno scudo di bronzo a corazzarne il ricordo artistico e a tramandarne le gesta…

 

 

 

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