Tweet della discordia tra Trump e la May, Washington: solo un richiamo al “Travel ban”

30 Nov 2017 9:31 - di Lorenza Mariani

Modi spicci e repliche secche: in materia di diplomazia internazionale non usa troppe allocuzioni perifrastiche Donald Trump, e dopo aver dato del cagnolino disturbato a Kim Jong-un esorta la premier britannica Theresa May – che nei giorni scorsi aveva fatto twittare dai suoi portavoce una dura reprimenda contro l’iniziativa presidenziale americana in materia di terrorismo internazionale – a farsi i fatti suoi. Letteralmente.

Il tweet della discordia tra Trump e la May

«Theresa non occuparti di me, ma occupati del terrorismo radicale islamico distruttivo che opera nel Regno Unito» ha replicato nella notte Donald Trump a Theresa May, che lo aveva fatto criticare dai suoi portavoce per aver twittato i video di un gruppo dell’ultradestra britannico, Britan First, accusato da Downing Street di diffondere «messaggi d’odio, spacciando bugie e provocando tensioni». Tensioni amplificate da un piccolo giallo digitale: in realtà, infatti, il primo messaggio, diretto a ”@theresamay” , non è arrivato alla premier britannica, ma ad un altro account, tanto che il primo tweet è stato cancellato e poi diretto a quello giusto, @Theresa_May. Quindi la chiosa: «Noi stiamo invece bene», ha aggiunto Trump nel messaggio con cui i più timorosi temono si rischi di avviare una grave tensione diplomatica con uno dei principali e più forti alleati di Washington, mentre i più scaltri si dicono certi che la grande sintonia tra il presidente Usa e la leader conservatrice non sarà messa a dura prova da una scaramuccia virtuale…

Washington chiarisce: un richiamo al “Travel ban”

La stoccata di Trump è arrivata dopo una giornata di furiose polemiche in Gran Bretagna per il fatto che l’inquilino della Casa Bianca  avesse ritwittato i video – di cui è stata messa in discussione l’autenticità – postati da una dei leader di Britain First, che per altro è stata già condannata per crimini d’odio. E dopo che un portavoce della Casa Bianca, Raj Shah, era apparso però voler ridimensionare la polemica ed anche le critiche arrivate da Downing Street, affermando che Trump «ha il più grande rispetto per il popolo britannico e per il primo ministro May». Shah ha collegato la scelta di Trump di ritwittare i video alla sua politica in materia di immigrazione e terrorismo, citando esplicitamente i tentativi della sua amministrazione di limitare gli ingressi da un gruppo di Paesi a maggioranza musulmani. «Il presidente ha affrontato queste questioni con il travel ban», ha infatti concluso il portavoce da Washington, liquidando la questione – si spera – una volta per tutte…

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