I sindacati dello spettacolo bocciano la legge del governo: è illiberale

9 Nov 2017 18:58 - di Redazione

“L’art. 24 della legge 160, approvata il 7/8/16 recepito integralmente nel nuovo Codice dello Spettacolo dal vivo, è illiberale, antidemocratico e palesemente anticostituzionale”. Lo sostengono, in una lettera aperta indirizzata ai presidenti di Camera e Senato, i lavoratori del Comitato Nazionale delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, Fials-Cisal Usb lavoro privato Roma e la segretaria regionale del Libersind-Confsal, annunciando un presidio davanti al Parlamento oggi dalle 14 alle 16. L’articolo in questione, proseguono, “nel deresponsabilizzare e assolvere sovrintendenti, consigli di indirizzo, soci pubblici, Stato, Regioni, Comuni, veri artefici della malagestione perpetrata negli anni, colpisce ciecamente lavoratori e lavoratrici, che subiscono le altrui scelte scellerate dei tagli alla cultura e di piani industriali sbagliati e vessatori, come la situazione all’Arena di Verona, ad esempio, evidenzia in modo drammatico”. Nel testo si lamenta poi il “progressivo disimpegno economico e strategico da parte dello Stato verso l’Opera Lirica e la Danza”, e si sostiene che la “destrutturazione del tessuto produttivo dello Spettacolo lirico dal vivo passa anche attraverso l’intenzione di rendere i teatri lirici dei meri contenitori, più appetibili a soggetti privati, con personale precarizzato e con diritti decrescenti”.

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