Mafia, non è più solo “Cosa Nostra”: a Palermo nigeriani a giudizio col 416 bis (video)

14 Nov 2017 16:15 - di Federica Parbuoni
mafia nigeriana

Cinque nigeriani sono stati rinviati a giudizio dal gip di Palermo con l’accusa di associazione mafiosa. Altri 14 imputati come membri della mafia nigeriana hanno scelto il rito abbreviato. Un provvedimento che è stato una vera e propria corsa contro il tempo da parte del giudice per le indagini preliminari per evitare la scadenza dei termini di custodia cautelare degli stranieri detenuti.

La “Black Axe” nigeriana arriva a Ballarò

Tra le accuse contestate agli imputati, lo sfruttamento della prostituzione e il traffico di stupefacenti. La banda si riuniva nel quartiere Ballarò del centro storico. L’espressione Black Axe, cioè «ascia nera», che dà anche il nome all’operazione, è una specie di mafia nigeriana che proprio come Cosa nostra segue particolari riti di affiliazione, ha un linguaggio specifico e sistemi di potere dislocati in varie zone. «Le indagini hanno accertato come l’organizzazione al suo interno riproducesse compiti, funzioni e persino organigrammi tipici di uno Stato, tanto che per indicare le figure verticistiche facevano riferimento al tipico formulario di cariche istituzionali», spiegarono gli inquirenti al momento degli arresti, spiegando che l’associazione era «basata su rigide regole fatte di “battesimi”, riti di affiliazione dei membri e precisi ruoli all’interno del sodalizio» e che l’organizzazione «garantiva il rispetto delle regole interne e la sicurezza dei suoi principali membri attraverso il braccio armato, “Bucha” o picchiatore».

Il business dei nigeriani: prostituzione e droga

L’operazione era stata condotta nel novembre del 2016 dalla Procura di Palermo – nelle indagini coordinate dall’aggiunto Leonardo Agueci e condotte da Sergio Demontis e Gaspare Spedale – e aveva portato al fermo di una ventina di persone. Ma soprattutto aveva fatto luce su una serie di condotte criminali finora quasi inedite a Palermo. Un primo pezzo del puzzle la Procura lo aveva trovato quando due nigeriani avevano denunciato un’aggressione a colpi di ascia avvenuta il 27 gennaio 2014 in via del Bosco, una traversa di via Maqueda. Un anno fa vi furono i primi arresti, di cui proponiamo il video in un servizio dell’epoca della Compagnia Televisiva Siciliana, e adesso i primi rinvii a giudizio.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *