Liceo Virgilio, i genitori evocano il complotto: mire su un palazzo storico

22 Nov 2017 17:27 - di Redazione

Adesso gli studenti del Virgilio sono diventati tutti buoni, educati e droga free. Nel liceo sono arrivati i cani antidroga, dopo la denuncia mediatica della preside, e non hanno trovato nulla. Segno che gli studenti sono innocenti o anche che non ci voleva troppa furbizia a mantenere una condotta diversa dopo che l’istituto era finito sulle prime pagine dei giornali proprio per l’uso disinvolto di spinelli e altro.  Così il rappresentante di istituto, Emanuele Tirello, nega tutto:  “Sembra che il video che riprende un rapporto sessuale tra due studenti di cui si è tanto parlato nemmeno esisterebbe…”.

I genitori, chiamati in causa dalla preside, fanno quadrato e addirittura evocano il complotto:  “Ci domandiamo con preoccupazione se non ci siano interessi di altra natura sul Virgilio, che occupa senza dubbio un edificio di pregio. Vogliamo credere che non ci sia alcuna mira speculativa sull’edificio nel caso il liceo venisse chiuso. Resta indubbio che alla scuola sia stata già sottratta e ancora non restituita un’area esterna data in concessione all’adiacente cantiere, per farne un parcheggio”, così si esprimono  i rappresentanti dei genitori al Consiglio di istituto del liceo. E ancora se la prendono contro la campagna di stampa violentissima che infangherebbe il liceo sostenendo che le “accuse mosse” erano “spropositate e poco circostanziate”.

La preside si è dunque inventata tutto? La contromossa è affidata ai docenti che la contestano e che “non si riconoscono nell’immagine proposta della propria scuola che mette in cattiva luce tanto la componente studentesca quanto quella dei docenti, deformando la realtà e facendo apparire il Liceo come un luogo ai margini della legalità. La realtà quotidiana è ben diversa: gli studenti vivono la loro scuola come luogo di formazione e di crescita culturale e civile, interagendo in un clima di confronto, dialogo e dialettica costruttiva”. Parole che nascono forse anche dalla preoccupazione di una fuga dalle iscrizioni per il prossimo anno.

La vicenda era finita anche sull’Osservatore Romano, che ha parlato dello storico liceo capitolino con questo titolo:  “Scuola in ostaggio al liceo Virgilio di Roma”.  Il giornale vaticano ha dato anche conto di quanto detto sull’argomento dall’ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli, ospite in tv a La7, sul fatto che anni fa la figlia gli chiese di cambiare liceo dopo avergli detto, durante un’occupazione, che nella scuola c’era “la stanza delle canne”.

 

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