La vergogna dei giovani disoccupati e le bugie del governo Gentiloni-Renzi

10 Nov 2017 12:48 - di Tano Canino

Dice Paolo Gentiloni che la legge di Bilancio, “pur con risorse limitate, cerca di avere tra le sue priorità quella di aggredire la disoccupazione giovanile”. Lo dice nel suo intervento ad un convegno su università e Europa. E poi spiega pure cosa vuol fare: “dare un colpo alla massa critica della disoccupazione giovanile con cui dobbiamo fare i conti”. Dice così il premier e nessuno dalla platea che si alzi e, non dico lo insulti, ma almeno lo spernacchi. Accade anche questo in Italia: accade che il capo del governo può dire ciò che gli pare, compresa una menzogna grande come una manovra finanziaria, impunemente. E se può farlo lui, figurarsi gli altri. Dice gentiloni che la priorità è “aggredire” la disoccupazione giovanile, perciò. E infatti in questi anni è stata talmente priorità e talmente “aggredita” da diventare la vergogna del mondo industrializzato: diminuisce dovunque, tranne che da noi. Ma adesso, a quattro cinque mesi dalle elezioni ecco che il capo del governo, piazzato su quella poltrona da Matteo Renzi che di responsabilità ne ha una caterva, ci dice che la sua legge di bilancio vuole dare “un colpo” a quel problema. Bugie per uditorio di sordi. Fuffa in faccia ai ragazzi che il lavoro non ce l’hanno né lo cercano più. Che poi, se proprio lo cercano, se ne vanno via da questo Paese. Il colpo ai giovani – praticamente definitivo – l’ha dato questo governo e quelli che da Mario Monti in poi l’hanno preceduto. Il colpo l’ha dato l’assurda, inconcepibile violenza contro il mondo delò lavoro firmata dalla signora Fornero che adesso produce i velenosissimi frutti che costringono gli italiani ad andare in pensione a 67 anni. Una contraddizione elementare, che pure un ragazzino delle elementari capisce: se è obbligatorio posticipare il pensionamento, in presenza di crisi produttiva e di crescita, come si può promettere alle nuove leve l’accesso al mondo del lavoro? E, infatti, la disoccupazione giovanile è a livelli apicali. Ovvio. Per tutti, ma non per Gentiloni e Renzi.

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