Fazio è disperato. La prova? Domenica si affida a Berlusconi

21 Nov 2017 15:01 - di Gabriele Alberti

Fabio Fazio si affida al Cavaliere. Forse è la volta buona. Forse è la volta che Fabio Fazio registrerà uno share un po’ più lusinghiero. Affidarsi a Berlusconi potrebbe rivelarsi una tattica vincente dopo i flop di puntata in puntata. Lo è stata per altri suoi illustri colleghi. Dunque, domenica sera Silvio Berlusconi sarà ospite di “Che tempo che fa” su Rai Uno alle 20:35. Il conduttore in deficit di ascolti ha per ora risolto un problema. Lo share salirà. Di quanto, si vedrà.

Riuscirà il Cavaliere a salvare Fabio Fazio?

Il leader di Forza Italia, si sa, è uno che lascia il segno. Ricordiamo il boom di ascolti che  fece nel lontano 2013 dal nemico Travaglio. Le ultime uscite a “Porta a Porta” e da Maurizio Costanzo sono andate molto bene, non  esattamente da boom degli ascolti, ma per rianimare Fabio Fazio sarebbe oro colato. Tutto dipenderà dalla verve del conduttore, se Fazio riuscirà ad essere più efficace di Vespa di Costanzo. Il conduttore è in crisi nera di ascolti, dopo il passaggio alla rete ammiraglia e il contratto faraonico ottenuto dalle tv di Stato. Con il “soccorso” del Cavaliere, vedremo come andrà a finire. Non solo, ma il tempismo è perfetto. Il 22 novembre è atteso il responso della Corte di Strasburgo e, qualuque sia l’esito, in un modo o nell’altro c’è abbastanza carne sul fuoco per creare attesa sulla trasmissione che per ora ha riservato più che altro noia, a detta di osservatori e no.

Viale Mazzini difesa d’ufficio: “Quale flop”?

Eppure, tutte le notizia sui mancati ascolti di “Che tempo che fa” vengono rigettate come fake news. La Rai parla di dati d’ascolto “assolutamente in linea con le previsioni, anche quelle degli inserzionisti pubblicitari”.  Contenti loro. L’azienda ribadisce con “grande soddisfazione” che “Rai1 è la rete che guadagna di più (2 per cento) nell’attuale periodo di garanzia (dall’11 settembre a oggi). Tutte le illazioni riguardo ad un fantomatico ‘panico’ contenute nei predetti articoli sono dunque destituite di ogni fondamento”, conclude Viale Mazzini.

 

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