Embargo, l’ambasciatore del Qatar: siamo vittime di attacchi mediatici

9 Nov 2017 14:30 - di Redazione

“Il Qatar è vittima di una campagna di diffamazione da parte di alcuni paesi che va avanti da 5 mesi”. E’ quanto ha affermato l’ambasciatore del Qatar in Italia, Abdulaziz Bin Ahmed al Malki, nel corso del seminario presso la Facoltà di Scienze politiche della La Sapienza di Roma dal titolo “Complessità geopolitiche mediorientali”.

L’ambasciatore del Qatar: siamo vittime dei media

Nel suo discorso il diplomatico ha sottolineato come il boicottaggio contro Doha da parte del quartetto di paesi arabi – Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein ed Egitto – avvenga in un’area che era tra le più sicure del mondo e in una zona che fornisce il 70 per cento del fabbisogno energetico globale. “Tutto è  iniziato con l’operazione di hackeraggio nei confronti dell’agenzia di stampa del Qatar dove sono state falsificate alcune dichiarazioni politiche dell’emiro Tamim bin Hamad al Thani. Dopo hanno iniziato il boicottaggio il 5 giugno del 2017, un embargo che ha riguardato anche i rapporti inter familiari tra i paesi dell’area”. Per l’ambasciatore del Qatar in Italia è stato imposto all’improvviso e la maggior parte dei cittadini del Qatarl’hanno considerata come una pugnalata alle spalle da paesi fratelli e vicini. “Coloro che hanno pianificato l’assedio prevedevano uno shock totale dello stato del Qatar per farci inginocchiare davanti a loro e consegnare la nostra autonomia ma questo non e’ accaduto. In seguito dato il via ad un’escalation mediatica inaugurando campagna di istigazioni senza precedenti. La loro speranza era di accumulare effetti negativi sull’economia e sulla società ma questo tentativo è fallito”.

Un attacco alla nostra sovranità

Chi ha fatto l’hackeraggio ha commesso un’aggressione contro uno stato sovrano – ha aggiunto il diplomatico –  perché  ha obiettivi politici preparati. Questi Stati che hanno imposto l’embargo al Qatar hanno compiuto una interferenza alla nostra sovranità”. L’ambasciatore ha osservato inoltre che “l’assedio ha riguardato anche gli accordi del Wto e i suoi regolamenti e l’accordo dell’aviazione civile di Chicago, violando le convenzioni dei diritti umani”.

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