«Divorati dagli squali». È strage di migranti davanti alle coste libiche

26 Nov 2017 10:43 - di Redazione

Sono oltre 30 i migranti che hanno perso la vita in seguito al naufragio del barcone sul quale viaggiavano al largo di Garabulli, nella costa occidentale della Libia. Lo ha reso noto la Guardia Costiera libica. Più di 200 le persone messe in salvo. La marina libica ha poi pubblicato sul proprio account Facebook le foto relative all’intervento: in un post, si legge che durante le operazioni sono stati recuperati “corpi divorati dagli squali”. Al momento sono 31 i corpi recuperati. «La pattuglia della Guardia Costiera ha avvistato un gommone che trasportava oltre 100 migranti, 24 miglia a nord di Garrabulli, quando la pattuglia è arrivata, la barca era distrutta e decine di corpi erano sparpagliati accanto ad essa», ha detto l’ufficiale della Guardia Costiera libica, Abu-Ajela Ammar, alla Xinhua.

La testimonianza

«Le prime informazioni indicano che la barca è affondata a causa del sovraffollamento», ha aggiunto il funzionario, confermando che i corpi di 31 migranti sono stati recuperati e almeno 200 persone sono state salvate e portate alla base navale di Tripoli. «Mentre la pattuglia della Guardia Costiera stava tornando dopo l’operazione di salvataggio – ha aggiunto – un altro gommone è stato avvistato con circa 120 migranti a bordo». Si stima che quest’anno siano circa tremila i migranti che sono morti o sono scomparsi nel tentativo di raggiungere l’Europa.

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