Alfano è disperato, non gli resta che piangere: «Mi salverà il Pd»

25 Nov 2017 10:55 - di Federica Argento

Gettarsi tra le braccia del Pd: l’ultima “ciambella” a disposizione per Ap. Escludendo l’alleanza con il centrodestra, per il partito di Angelino Alfano non resta che un bivio tragico per garantirsi posizioni: Allearsi con il Pd o correre da soli alle prossime elezioni. Che fare? Un “sacrificio” – l’alleanza con la sinistra- che alla fine sarà un sacrificio sostenibile, anche se con diversi malumori all’interno di Ap. In ogni caso, non resta che piangere ad Alfano. Durante la direzione nazionale al dilemma amletico “soli o col Pd” si è risposto votando un documento per dare mandato al coordinatore, Maurizio Lupi e al vice coordinatore, Antonio Gentile di verificare le due ipotesi in campo: due “esploratri” per due  schieramenti in campo:  l’alleanza con il Pd è caldeggiata dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin e da Fabrizio Cicchitto; mentre “lo splendido isolamento” sarebbe la scelta  di Lupi. Ma non è così semplice, perché c’è la terza scelta indicata  dal senatore Roberto Formigoni che prima dell’inizio della direzione aveva detto di aspettarsi «un no chiaro a qualsiasi ipotesi di alleanza con il Pd», come leggiamo sul Giornale e nelle ricostruzioni.  Una settimana per decidere, vito che per venerdì prossimo ha fissato una nuova direzione. L’unica certezza in un partito in cerca d’autore è l’esclusion ecategorica di una alleanza con la coalizione di centrodestra, eveninza sulla quale Alfano è stato chiarissimo.

Ma i programmi restano divisivi

L’allenaza di governo si trasformerà in un’alleanza politica tra Ap e il Pd?  Alfano ha precisato: «La legge elettorale non prevede la condivisione del candidato premier. Se correremo con la coalizione di governo, noi non voteremo per il candidato premier del Pd ma per il nostro. Se non ci saranno le condizioni per l’alleanza con il Pd, allora con i moderati individueremo un nostro candidato di coalizione». Quanto ai programmi da condividere con il Pd, Alfano ammette che «ci sono temi divisivi con la maggioranza che, se diventassero centrali in questa fine legislatura renderebbero faticoso allearsi subito dopo». Insomma, non gli resta che piangere.

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