Trans candidata con Musumeci. “Arrivano le prime intimidazioni”

4 Ott 2017 14:33 - di Redazione

Appena due giorni fa la trans Roberta Giulia Mezzasalma aveva annunciato la sua candidatura alle Regionali siciliane con l’Udc a sostegno del candidato Presidente Nello Musumeci, poche ore dopo le hanno danneggiato l’auto spaccandole il vetro anteriore. A denunciare l’accaduto è la stessa transessuale, che nel 2011 ha deciso di cambiare sesso. «Non sono neppure 24 ore che ho annunciato la mia candidatura in politica, è già questi sono i risultati. Se qualcuno per caso pensa di intimorirmi con questi mezzucci, forse ancora non ha capito che ha sbagliato persona. Forse ho proprio ragione quando dico che una babba fa tremare anche i muri».

La trans è stata ufficiale dell’Esercito

Nelle ultime ore sono state numerosi gli attestati di solidarietà ricevuti dalla donna. E lei, che gestisce un ristorante a Vittoria (Ragusa), non ha alcuna intenzione di mollare. «Sono stata ufficiale nell’esercito nel corpo del Genio Pionieri a Roma, ed il nostro motto era “Per aspra via ad aspra meta”. E non sarò certo io a tradirlo… Avanti sempre a testa alta», commenta con ironia la donna nata Gianluca.

Il manifesto elettorale di Roberta Giulia Mezzasalma

“Mi candido con Musumeci contro i mafiosi”

Nella clip video in cui Giulia Mezzasalma, che in passato ha vinto anche diversi concorsi di bellezza, spiega il perché della sua candidatura con lo Scudo Crociato, dice: «Da trent’anni sono al potere sempre le stesse persone, io ci ho sempre messo la faccia con tutti. Mi sono messa contro delinquenti e mafiosi, ho dimostrato di volere il bene di questa città, se volete cambiare qualcosa sappiate che sono candidata nel partito dell’Udc, se volete fare un moto di protesta e portare alla Regione una persona che veramente rappresenti la vostra terra, votate per me». E ha aggiunto: «Sapete tutti i miei cambiamenti che ho fatto a volte mi stupisco di quello che riesco a fare. Sapete la mia storia, quando decisi di cambiare sesso, da Gianluca a Roberta Giulia, non sapevo come dirlo a mio padre, ma quando lotto per le cose giuste non guardo in faccia nessuno. Meglio morire».

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