Sgominata rete di pedofili. Tra gli arrestati anche un magistrato

14 Ott 2017 9:15 - di Redazione

Dieci arresti, 47 perquisizioni e ingente materiale pedopornografico sequestrato nell’ambito dell’operazione “black shadow” condotta a Bolzano. Tra gli arrestati anche un nome eccellente, quello del magistrato della Corte d’appello di Reggio Calabria, Gaetano Maria Amato, 58 anni. La notizia del suo arresto era stata diffusa il 2 ottobre scorso e il giudice era stato sospeso dal Csm.

Le indagini, condotte dalla polizia postale di Bolzano e coordinate dal pm trentino Davide Ognibene, sono iniziate circa un anno e mezzo fa dall’analisi del pc di un uomo di 40 anni, altoatesino, residente in val Pusteria, arrestato nel febbraio del 2016. L’inchiesta ha permesso di ricostruire  una rete di pedofili e pedopornografi che, utilizzando il servizio di instant messaging criptato di un notissimo applicativo, ritenuto riservato e sicuro, aveva prodotto e scambiato numeroso materiale pedopornografico.  

Il quarantenne altoatesino è risultato essere elemento centrale di una rete di centinaia di contatti con i quali il pedofilo si presentava come persona attratta sessualmente da bambini in tenera età e offrendo agli interlocutori materiale pedopornografico.  Tra i pedofili che si scambiano materiale vige un rigido patto di segretezza e l’obbligo di usare l’instant messaging per la condivisione delle foto proibite di minori al fine di rimanere anonimi. Lo squallido sodalizio coinvolge oltre al Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna. 

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