“Rumble in the jungle”: quando Alì sconfisse Foreman in Zaire (video)

30 Ott 2017 18:32 - di Antonio Pannullo

Lo chiamarono “The rumble in the jungle” (lotta nella giungla), e fu probabilmente il più famoso incontro nella storia della boxe. Avvenne proprio il 30 ottobre del 1974 a Kinshasha, capitale dell’allora Zaire (oggi Repubblica democratica del Congo). E’ certamente il più grande evento sportivo mai tenuto in Africa, e vide protagoniste due leggende del pugilato: Muhammad Alì (Cassius Clay) e George Foreman, in quel momento campione del mondo dei massimi. Alì voleva riprendersi il titolo, e ci riuscì. Fu il primo ncontro organizzato dal famoso Don King. L’allora dittatore congolese, Mobutu Sese Seko, l’ex sergente dell’Armèe nationale congolaise divenuto presidente, abbracciò con entusiasmo l’iniziativa, che avrebbe dato notorietà al suo Paese devatato da anni di guerra civile e da colpi di Stato vari. I due campioni si allenarono per mesi in Zaire, per abituarsi al clima tropicale. Vi sono filmati che mostrano i due a spasso per le strade di Kinshasa, a parlare e a scherzare con i giovani congolesi. Come si ricorderà, Alì era stato sospeto per qualche anno dopo la sua obiezione di coscienza, e inoltre voleva riscattarsi dopo la sconfitta del 1971 contro Joe Frazier e quella contro Ken Norton nel 1973. Voleva dimostrare che non era un campione finito. L’incontro iniziò alle 4 del mattino, per consentire alle tv di trasmetterlo in America nella fasce serali. Erano presenti, tra gli altri, gli stessi Frazier e Norton. Foreman, di qualche anno più giovane, era dato per favorito dai bookmaker. Nella notte africana, Foreman incominciò ad aggredire Alì, che mise in atto la sua tattica difensiva: si limitò a non rispondere ai colpi, chiudendosi in difesa, limitandosi e replicare brevemente. Schivava e bloccava i colpi, appoggiandosi all’avversario che sprecava sempre più energie. Dopo qualche round Foreman iniziò ad accusare la stanchezza e i pugni di Alì. Alì inoltre non rinunciava a perovocarlo verbalmente, come faceva sempre. La svolta vi fu all’ottavo round, quando Alì con un gancio alzò la testa di Foreman e lo colpì con un incredibile diretto. Foreman, barcollò, e poi cadde a terra di schiena, decretando la fine dell’incontro. Dopo ovvie polemiche da parte di Foreman, lo stesso campione anni dopo ammise di aver perso lealmente. I due divennero grandi amici, come spesso capita nella storia della boxe. Gli zairesi tifarono tutti per Alì, con il celebre grido “Alì, bomaye!”, “Alì, uccidilo!”. L’evento è ricordato in film, documentari, film ancora oggi.

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