Rifiuti e tangenti, nuovo scandalo: 12 arresti in Puglia, tra loro due sindaci

23 Ott 2017 9:22 - di Roberto Mariotti

Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari viene eseguita nei confronti di 12 indagati, tra i quali due sindaci, nell’ambito di un’operazione dei carabinieri del comando provinciale di Brindisi. Arresti eseguiti in vari comuni delle province di Brindisi e Bari, nonché a Potenza. L’ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Brindisi che ha concordato con le risultanze investigative della compagnia di San Vito dei Normanni, ha coinvolto i due sindaci di Torchiarolo e Villa Castelli (Brindisi), due vicesindaci di Poggiorsini (Bari) e Torchiarolo, nonché vari dirigenti di uffici tecnici comunali, incaricati di pubblico servizio e il direttore Generale dell’Azienda di servizi ecologici di Manfredonia (Foggia).

 L’indagine su rifiuti e tangenti

L’indagine, avviata nel novembre 2014, ha consentito di smantellare un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti contro la Pa, il patrimonio, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, commessi fino al novembre 2015, per fatti accaduti nelle Province di Bari e Brindisi. Le indagini dei carabinieri si sono concentrate su “esponenti della Pa, sia preposti alla sfera politica che amministrativa di diversi enti locali”, in particolare “comuni, dediti a un sistematico mercimonio dei poteri pubblici loro assegnati, attraverso asservimento agli interessi privati di una società per la raccolta di rifiuti solidi e urbani con sede a Carovigno (Brindisi), attraverso reiterate violazioni dei doveri di imparzialità, correttezza e buon andamento dell’operato della Pa”.

Sono inoltre emersi dall’indagine “finanziamento illecito dei partiti politici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonché favoreggiamento della prostituzione, molteplici ipotesi delittuose di falso e altri reati minori, finalizzati a sostenere il buon esito dei patti corruttivi”.

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