Regione Lazio, approvata nuova legge elettorale. Le principali novità

30 Ott 2017 12:55 - di Alessandro Verrelli

Il 27 ottobre 2017 è stata approvata, all’unanimità, la nuova legge elettorale per la Regione Lazio. Tra le maggiori novità introdotte da questo atto la cancellazione del listino bloccato, il doppio voto di preferenza uomo-donna, il divieto di terzo mandato per il presidente e la garanzia di elezione in consiglio per almeno un candidato a provincia. Saranno, inoltre, ineleggibili i sindaci di comuni con più di ventimila abitanti.

Andando ad analizzare nello specifico la proposta n. 372 di riforma della legge elettorale, la principale innovazione di questa è stata la cancellazione della lista di dieci consiglieri collegati al presidente vincitore, che entravano di diritto in consiglio regionale senza aver bisogno di prendere le faticose preferenze. Nonostante tale abolizione, comunque, l’80% dei seggi in consiglio continuerà ad essere assegnato su base proporzionale mentre il restante 20% verrà assegnato, come premio, alle liste circoscrizionali che sostengono il presidente vincitore.

Per quanto riguarda le cinque circoscrizioni regionali (Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e Città Metropolitana di Roma), queste vedranno assegnare i seggi in consiglio regionale in proporzione alla popolazione censita. Assegnato all’Ufficio centrale regionale il compito di individuare, per le circoscrizioni prive di eletti, la lista, collegata al presidente vincitore delle Regionali, maggiormente votata. A questa verrà attribuito un seggio che verrà, invece, sottratto alla lista collegata al presidente che abbia raccolto minori consensi nelle altre circoscrizioni. Tutto questo per garantire la rappresentanza in consiglio regionale di tutte le province.

Per quanto riguarda il resto della riforma, è stato necessario introdurre tre enunciati per adeguare il sistema elettorale del Lazio alla normativa nazionale. In primo luogo l’inserimento della preferenze di genere. Ogni elettore potrà, quindi, esprimere fino a due preferenze purché destinate ad un uomo e a una donna. È stato introdotto, contestualmente, il vincolo del 50% ai candidati dello stesso sesso nelle liste di circoscrizione. Ultimo adeguamento alla normativa nazionale, nello specifico alla legge 165 del 2005, il divieto del terzo mandato consecutivo per il presidente della Regione Lazio. Fa eccezione il caso in cui uno dei due mandati precedenti sia durato meno di due anni, sei mesi e un giorno per causa diversa dalle dimissioni volontarie. In ogni caso, qualora si verifichi lo scioglimento anticipato del Consiglio Regionale, si tornerà al voto entro tre mesi.

Sulla riforma si è espresso Adriano Palozzi, Consigliere Regionale del Lazio, che ha dichiarato: “In Consiglio abbiamo approvato la nuova legge elettorale. Abolito anzi demolito il listino dei nominati, inserita la preferenza di genere e migliorata in generale tutta la legge elettorale. E questo grazie al prezioso e concreto lavoro del centrodestra che, dai banchi dell’opposizione, ha contrastato punto su punto le contraddizioni di Zingaretti e del Partito Democratico, partorendo una legge giusta, equa e rappresentativa della volontà dei cittadini e del territorio regionale”.

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