Prostituta denuncia lo stupro al centro d’accoglienza: il presunto colpevole è un connazionale

7 Ott 2017 13:50 - di Redazione
stupro

Il caso è controverso e fa risprofondare il Belpaese nel drammatico girone infernale dei centri d’accoglienza dove, questa volta, i protagonisti e le vittime dell’ultimo, inquietante episodio di cronaca, sono gli immigrati. 

Prostituta nigeriana denuncia lo stupro in un centro d’accoglienza

Tutto accade a Pistoia, presso il Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Abetone (Pistoia), in via Brennero dove, a quanto denunciato da una 23enne di nazionalità nigeriana, si sarebbe compiuta la violenza sessuale da lei subita da parte di uno degli ospiti della struttura, un connazionale 25enne. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che indagano sul caso. Da una prima ricostruzione dei fatti, la ragazza, che sarebbe una prostituta, a sua volta ospite di un altro centro d’accoglienza di Pistoia, avrebbe conosciuto il connazionale nella mattinata di ieri a Pistoia. Con lui si sarebbe introdotta abusivamente all’interno del centro dove, in base a quanto da lei denunciato, sarebbe stata costretta a subire un rapporto sessuale sotto la minaccia di un coltello. La ragazza però, a quanto risulta al momento, non avrebbe riferito da subito il fatto ai responsabili della struttura che, accortisi della sua presenza all’interno dei locali, l’hanno invitata ad allontanarsi, non avendo titolo a trattenersi. La 23enne però aveva avvisato telefonicamente il marito, che da Prato è arrivato insieme ad alcuni conoscenti all’Abetone, insieme ai quali ha affrontato il presunto stupratore. A quel punto, poiché la situazione minacciava di degenerare, è stato richiesto l’intervento dei militari.

Il presunto colpevole nega la violenza. Indagini in corso

I quali, alle prese con le indagini a partire dalle ricostruzione della vicenda fornita dai diretti interessati, si sono ritrovati con due versioni dei fatti completamente diverse: secondo quanto sostenuto dal presunto stupratore, allora, la supposta violenza sarebbe stata inventata dalla giovane, stizzita per il mancato pagamento della prestazione sessuale pattuita. Non sono stati al momento acquisiti elementi, sia testimoniali che medico legali, tali da consentire l’adozione di provvedimenti nei confronti del 25enne. La ragazza, intanto, sottoposta ad una prima serie di accertamenti presso il pronto soccorso dell’ospedale di San Marcello, è stata poi trasferita al San Jacopo a Pistoia, dove è stato comunque avviato il protocollo rosa. Le indagini, coordinate dalla procura di Pistoia, proseguono per un completo accertamento dei fatti.

Commenti

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  • Mauro 5 Febbraio 2018

    E’ logico che nega, per lui non è violenza è un normale atto sessuale. Prendeteli a rispediteli a casa a calci nel culo insieme magari a qualche bianco che li difende (Non faccio nomi)