Nobel letteratura a Kazuo Ishiguro, autore di “Quel che resta del giorno”

5 Ott 2017 13:59 - di Laura Ferrari

Un viaggio nella tranquilla campagna inglese si risolve in un inquietante e inaspettato viaggio introspettivo: è la trama del romanzo del Premio Nobel per la Letteratura 2017 Kazuo Ishiguro, “Quel che resta del giorno” (1989), acclamato in Gran Bretagna e negli Stati Uniti e vincitore del prestigioso Man Booker Prize, da cui nel 1993 il regista americano James Ivory ha tratto l’omonimo famoso film con Anthony Hopkins ed Emma Thompson. La prima settimana di libertà dell’irreprensibile maggiordomo inglese Stevens diventa occasione per ripensare la propria vita spesa al servizio di un gentiluomo moralmente discutibile. «Nei suoi romanzi, di grande forza emotiva, ha scoperto gli abissi del nostro senso illusorio di connessione con il mondo». Con questa motivazione l’Accademia di Svezia ha assegnato il Nobel a Ishiguro.    

Il vincitore del Nobel, un giapponese che scrive in inglese

Kazuo Ishiguro, giapponese naturalizzato britannico, è considerato tra i più grandi autori di lingua inglese del secondo dopoguerra, capace di ricreare suggestive atmosfere rarefatte. Con Salman Rushdie e Hanif Kureishi, Ishiguro fa parte del gruppo di scrittori, di origini diverse, che ha dato un sostanziale apporto alla letteratura inglese più recente, introducendo elementi stilistici delle culture d’origine. La sua attenzione ai particolari e alle atmosfere, sempre descritte con infinita cura, ricordano i grandi romanzieri nipponici classici. Nel 2005 ha vinto il Premio Alex con “Non lasciarmi”, diventato il film omonimo con la regia di Mark Romanek nel 2010. Nel 2008 il “Times” l’ha incluso fra i 50 più grandi autori britannici dal 1945.

Una scena del film "Quel che resta del giorno"

Una scena del film “Quel che resta del giorno”

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Kazuo Ishiguro è nato a Nagasaki l’8 novembre 1954 e si è trasferito con la famiglia in Inghilterra nel 1960.  Attualmente vive a Londra con la moglie scozzese, Lorna MacDougall, assistente sociale, e la loro figlia Naomi. Scrive in lingua inglese e si firma con il cognome preceduto dal nome. Tutti i suoi romanzi sono tradotti in italiano da Einaudi: “Un pallido orizzonte di colline” (1982), “Un artista del mondo fluttuante” (1986), “Quel che resta del giorno” (ultima edizione Super Einaudi Tascabili 2016), “Gli inconsolabili” (1995 e 2012), “Quando eravamo orfani” (2000), “Non lasciarmi” (ultima edizione Super ET 2016) e “Il gigante sepolto” (2015, ultima edizione Super Einaudi Tascabili 2016). Per Einaudi ha pubblicato anche la raccolta di racconti “Notturni. Cinque storie di musica e crepuscolo” (2009 e 2010).

 

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