Lotito e la gaffe in aereo: “Famo ‘sta sceneggiata”. Contro la Lazio ora è linciaggio

25 Ott 2017 17:41 - di Redazione

Bufera sul presidente della Lazio Claudio Lotito  dopo che il Messaggero ha pubblicato alcune frasi carpite allo stesso patron della Lazio mentre era in volo da Milano a Roma.  A bordo dell’aereo, alcuni passeggeri lo avrebbero sentito commentare così la vicenda: “Il rabbino sta a New York. Er vice-rabbino ci sarà?”, chiedeva Lotito ai suoi collaboratori. E ancora: “Non valgono un ca…. questi. Hai capito come stamo? Famo ‘sta sceneggiata”. Secondo questa frasi, smentite da Lotito ma delle quali esiste una versione audio, la visita riparatoria alla Sinagoga di Roma sarebbe considerata appunto una “sceneggiata”.

Il presidente della Lazio nega di avere detto quelle frasi e minaccia querele, in appoggio alla sua smentita cita come testimone il parlamentare del Pd Dario Ginefra, che era seduto accanto a lui sull’aereo. Ginefra in un primo momento ha dato ragione a Lotito: “Lotito  all’atterraggio a Roma cercava disperatamente un contatto attraverso i suoi col rabbino capo di Roma che però era a New York: questo è vero, ho sentito la ricerca di un contatto. La frase ‘facciamo questa sceneggiata’, invece io non l’ho sentita. Lotito è un uomo che per idee politiche, credo sportivo e altre ragioni è quanto di più distante da me: non ho motivo di prendere le sue parti, ma quel che è giusto è giusto… Mi può essere sfuggita mezza parola, ma era evidente che il presidente della Lazio – prosegue il parlamentare del Pd – cercava di trovare un’immediata risposta all’idiozia commessa da una piccola parte della tifoseria biancoceleste, e francamente da parte sua non pareva ci fosse voglia di banalizzare il gesto. Tra l’altro – conclude Ginefra – mi dà fastidio il falso perbenismo di chi tratta le persone più ruvide e spontanee come Lotito quasi fossero grottesche e poi gestisce in guanti bianchi damerini che hanno rapporti con curve condizionate da presenze criminali di stampo mafioso. Non mi piace questa doppia lettura del mondo sportivo”. Dopo però aver sentito l’audio in rete, Ginefra ha aggiunto: “Credo che Lotito farà bene a spiegare la frase che evidentemente non avevo sentito e capito. La Shoa non è stata una sceneggiata e non può diventarlo neanche quello che sarebbe stato il gesto di riparazione alle offese di questi delinquenti ed imbecilli. Si diventa indifendibili quando si usa la buona fede degli altri per tentare di coprire i propri errori”.

E così il cerchio si chiude: prima è stata colpevolizzata la tifoseria, poi una gaffe del presidente Lotito (anche se tutti sanno che tra lui e gli ultrà biancocelesti non c’è mai stato un buon rapporto) viene sfruttata per chiederne le dimissioni. In mezzo una squadra, la Lazio,  che stava facendo un ottimo campionato e che ora si sente sotto attacco, pur non avendo alcuna responsabilità. Le ripercussioni saranno inevitabili, soprattutto a livello di immagine e di tenuta della squadra in campo: la formazione guidata da Simone Inzaghi rischia varie sanzioni. Si va da una o più gare a porte chiuse fino alla non ammissione o esclusione dalla partecipazione a determinate manifestazioni (ma l’esclusione dal campionato è eventualità rarissima e per fattispecie ben più gravi, seppure formalmente prevista).

 

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