Lodi, uccise ladro romeno: non fu omicidio volontario per la Procura

25 Ott 2017 17:51 - di Paolo Lami

Dall’omicidio volontario all’eccesso colposo di legittima difesa. Cambia l’ipotesi di accusa per Mario Cattaneo, l’oste di Casaletto Lodigiano, in provincia di Lodi, che all’alba del 10 marzo scorso nel corso di una colluttazione con quattro ladri dell’est europeo, in seguito a un furto nel suo bar-tabaccheria, uccise uno dei malviventi, un romeno di 32 anni con un colpo di fucile alla schiena.
La Procura di Lodi ha ora chiuso le indagini sul ristoratore modificando, in senso più favorevole a Cattaneo, l’ipotesi di accusa e lasciando cadere quella iniziale di omicidio volontario.

Dal canto suo l’avvocato Mario Stochino, uno dei difensori dell’oste 67enne, ha fatto sapere che presenterà una memoria difensiva o una richiesta di interrogatorio sostenendo che, a fronte di una dinamica pienamente chiarita dai Ris e dai consulenti di parte, e coincidente con le dichiarazioni del commerciante, l’uomo sarebbe sceso nel cortile, di sua proprietà, portando il fucile da caccia per tutelare sé e la famiglia e non con l’intenzione di fare fuoco. Cosa effettivamente poi accaduta durante la colluttazione.

Sono passate da poco le 3.40 di notte quando 4 ladri dell’est europeo si avvicinano all’ingresso del bar-ristorante di Cattaneo per rubare alcuni pacchetti di sigarette. Il silenzio della notte viene squarciato dalla sirena dell’allarme che i 4 fanno scattare già prima di tirare su la saracinesca del negozio.
Cattaneo abita proprio sopra al suo bar e viene svegliato dall’allarme e dal rumore della saracinesca. Scende e scopre i ladri. Carica il fucile e affronta i malviventi. Nella colluttazione che Cattaneo ingaggia parte un colpo di fucile da caccia calibro 12 dall’arma regolarmente detenuta. Il proiettile raggiunge il ladro rumeno alla schiena. I complici cercano di portarlo via ma poi lo lasciano nei pressi del locale. E abbandonano sul retro del locale anche un sacco pieno di sigarette, provento del furto.

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