I combattenti di Salò ricordano le vittime innocenti dei partigiani, l’Anpi insorge

25 Ott 2017 15:43 - di Robert Perdicchi

I reduci di Salò si sono dati appuntamento per il primo novembre per omaggiare i propri morti al Campo X, detto anche “Campo dell’onore”, nel Cimitero Maggiore di Milano, dove sono sepolti quasi mille degli oltre seimila fascisti uccisi nel capoluogo lombardo e nei dintorni nel corso della guerra civile, quasi tutti dopo il 25 aprile, a guerra finita, ammazzati per vendetta e non in battaglia. Gli affiliati all’UncRsi (Unione nazionale combattenti della Repubblica sociale italiana) e all’associazione Memento hanno scelto il 1° novembre come giorno per ritrovarsi e ricordare le vittime della furia partigiana e per omaggiare i caduti che lottavano dalla parte del fascismo, senza che la storia abbia riservato a loro neanche una pagina di ricordo o di ricostruzione veritiera. Non a caso, sull’onda della legge Fiano, neanche questo appuntamento non è passato inosservato ai soliti post-partigiani dell’Anpi, che si sono immediatamente mobilitati.

Partigiani dell’Anpi scatenati contro i morti di Salò

I morti “giusti”, quelli comunisti e partigiani, potranno essere commemorati il giorno prima, come ogni anno il 31 ottobre alle ore 10 al Campo della Gloria, quelli dei reduci di Salò no, non deve esserci neanche compassione per loro, nonostante la presenza di tanti soldati che si sono guadagnati, durante la Seconda Guerra Mondiale, medaglie al valore ed encomi per il loro eroismo. Ma erano fascisti e dunque per loro non deve esserci pietà: questa la consueta linea dell’Anpi, che in una lettera chiede al sindaco, al questore e al prefetto “di fare il possibile per evitare che Milano, Città Medaglia d’Oro della Resistenza, venga nuovamente oltraggiata da inaccettabili manifestazioni di aperta apologia del fascismo”. «Abbiamo più volte ricordato che la morte rende tutti uguali, ma in vita i Combattenti per la libertà hanno lottato contro l’oppressione nazifascista…. La pietas verso i defunti non può cancellare la storia…» scrive Roberto Cenati, presidente Anpi, Comitato Provinciale di Milano.

Questo tipo di denuncia sui media aveva già portato all’apertura di un’inchiesta della procura di Milano su un migliaio di persone di destra che il 29 aprile scorso  aveva dato vita a una parata nel  Campo X e a un saluto romano collettivo ai loro morti. Un’inchiesta che in queste ore si avvia, con grande dispiacere dei partigiani, verso l’archiviazione.

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