Giuseppina Ghersi uccisa dai partigiani. La targa della vergogna

3 Ott 2017 10:11 - di Guglielmo Federici

I partigiani l’hanno stuprata e uccisa barbaramente ma sulla targa contestata dall’Anpi di Savona, alla fine ha prevalso il ricatto morale del sinistrume. Nessuna menzione dei suoi carnefici. I partigiani hanno ucciso la tredicenne Giuseppina Ghersi  e neanche lo vogliono ammettere. La targa in sua memoria grida vendetta: “A tua memoria bambina oggetto di ignobile viltà. In commemorazione di tutte le giovani vittime dell’abiezione umana”. Una descrizione molto generica, nssun accenno agli autori del massacro. Una targa, una stele, un monumento hanno valore in quanto “ammonimento”, “insegnamento”. In questo caso hanno prevalso l’insegnamento ad essere vili e l’esercizio dell’oscuramento della verità storica. L’ombra minacciosa dell’Anpi con le sue pressioni ha vinto. Nessun risarcimento morale per la barbarie subita da “Peppina” appena tredicenne. 

Nonostante Gianpaolo Pansa avesse reso nota anni fa la storia della Ghersi, che fece la fine che ha fatto perché accusata di “collaborazionismo” per aver partecipato con il suo tema ad un concorso scolastico ed essersi guadagnata una lettera d’encomio dello staff di Mussolini, la sua vicenda è ancora un tabù, come dimostrato dalla vità, che le parole della targa tentano malamente di nascondere.  La sua storia è storiograficamente accertata, eppure apprendiamo dal Giornale che Wikipedia, l’enciclopedia più famosa al mondo, ha sempre negato la possibilità di redigere una pagina in sua memoria. Il sindaco di Noli, Giuseppe Niccoli, che ha avallato la  proposta del consigliere Enrico Pollero di una  targa commemorativa è stato insultato e osteggiato. Il volto di questa totale assenza di pietas è quella di Samuele Rago, presidente provinciale dell’Anpi, che da subito si è messo di traverso. L’assenza di  riferimento ai partigiani come autori dell’omicidio Ghersi, è la prova provata che la guerra civile c’è ancora, strisicante, come ha avuto modo di dire lo stesso Pansa ospite di una trasmissione televisiva una decina di giorni fa. “Ignobile viltà” e “tutte le giovani vittime dell’abiezione umana” vuol dire tutto e niente. 

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