Genova, presidi e striscioni: quartiere ancora in rivolta per l’arrivo a sorpresa dei migranti

20 Ott 2017 11:20 - di Martino Della Costa

Multedo, un quartiere di Genova in rivolta: sono giorni, ormai, che l’arrivo di una nuova ondata di migranti nella zona ha creato disagi e proteste tra i cittadini, recriminazioni elevate al quadrato quando si è saputo che, oltretutto, gli stranieri sarebbero stato ospitati in un ex asilo in disuso da tempo, e di cui da anni i genovesi chiedevano la ristrutturazione e restituzione alle famiglie e ai bambini del rione. Solo 48ore una fiaccolata, a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche esponenti di Fratelli d’Italia e l’assessore alla Sicurezza del comune, Stefano Garassino, aveva puntato i riflettori sulla problematica situazione genovese. Che oggi è tornata d’attualità ancora una volta.

Multedo, ancora proteste contro l’arrivo di nuovi migranti

«Stiamo facendo una manifestazione pacifica al contrario di altri. Quello che dispiace è che per l’ennesima volta hanno fatto le cose di nascosto, è nato tutto come sotterfugio ed è finito come un sotterfugio. Io come cittadino e lavoratore, che paga le tasse, avrei voluto almeno essere informato. Se conosco un po’ la gente di Multedo, se si fosse fatta un’integrazione progressiva non saremmo a questi punti». A dichiararlo in queste ore è Nevio Suriosini, da 25 anni residente nel quartiere di Multedo nel ponente di Genova e membro del comitato di quartiere che da settimane protesta contro l’arrivo di un gruppo di migranti ospite di un centro di accoglienza gestito dalla curia e sorto, come anticipato, nell’ex asilo della delegazione. Suriosini è tra le decine di residenti scesi in piazza ieri sera in via Reggio a Multedo, dopo l’arrivo a sorpresa nelle ultime 24 ore dei 12 ospiti «non annunciati» del progetto. Dodici ragazzi africani accompagnati nel pomeriggio all’interno della struttura, l’ex asilo Govone di via delle Ripe. Ieri gli abitanti della zona sono rimasti per tutto il pomeriggio sotto la struttura: e dal comitato residenti è arrivata anche la richiesta di un incontro conoscitivo con i giovani, richiesta che – in un clima di tensione e nel timore di nuove proteste – non è stata accolta per il momento.

Il no dei residenti all’accoglienza nell’ex asilo di quartiere

Infine, è scattato il presidio sulla principale via Reggio: cartelli, striscioni e un centinaio di persone in strada hanno ribadito il fermo no della popolazione locale all’utilizzo della struttura come centro di accoglienza migranti. «È tutto stato imposto – ha aggiunto  Suriosini – l’unico che ha cercato di mediare è stato il comune, da parte di Prefettura e Curia è stato imposto questo inserimento di questi ragazzi che hanno tutto il diritto di essere inseriti, ma non in questo modo». I residenti e il comitato della zona, dopo un ‘no’ sull’accoglienza tacciato di razzismo, precisano da più parti come la loro protesta sia legata al metodo scelto dalle istituzioni per la creazione del centro, nel cuore della delegazione, senza un’informazione preventiva e una discussione con chi vive nel quartiere e che da anni protesta contro un lento abbandono che ha coinvolto la delegazione. Niente temuti blocchi del traffico, poi, ma qualche rallentamento alla viabilità: la protesta si è svolta pacificamente. A presidiare la zona forza dell’ordine, Digos e polizia municipale. «E le proteste andranno avanti – hanno poi concluso i residenti – perché Multedo è ancora un paese, dove ci conosciamo tutti e dove anche i muri hanno gli occhi, e non vogliamo essere presi in giro». Non più.

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