Duello Brunetta-Meloni: “Ok alla fiducia”. “Ma non vi faceva schifo?”

10 Ott 2017 20:01 - di Romana Fabiani

«Approvare con il voto di fiducia, impedendo al Parlamento di discutere, una legge elettorale che impedirà ai cittadini di scegliersi il proprio governo e i propri rappresentanti sarebbe semplicemente scandaloso». Parola di Giorgia Meloni che, poco prima che arrivasse il via libera dal Consiglio dei ministri alla fiducia, parlando con i giornalisti si chiedeva dove si fosse nascosto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Brunetta: Fratelli d’Italia non ci sta

Molto diverso il parere di Forza Italia che, questa volta, non giudica un bavaglio la fiducia mentre in passato scomodò la legge Acerbo del Ventennio giudicando la fiducia roba da regime fascista. Lo dice chiaramente Renato Brunetta, in un botta e risposta a distanza con la presidente di Fratelli d’Italia. «La fiducia sull’Italicum è stato un colpo della maggioranza, mentre quella sul Rosatellum bis – dice il capogruppo azzurro al Senato –  riguarda una legge voluta dalla maggioranza e da una parte dell’opposizione, Lega e Forza Italia». E ancora, si dice dispiaciuto che Fratelli d’Italia «abbia scelto un’altra strada».

Meloni: siete voi a cambiare idea

Immediata la replica della Meloni che non ci sta a farsi dare lezioni di coerenza dai forzisti: «Sono io, semmai, a essere dispiaciuta del fatto che qualcuno abbia cambiato posizione, perché noi siamo sempre rimasti coerenti come Fratelli d’Italia su due richieste: volevamo una legge elettorale che avesse un premio di maggioranza perché è l’unico modo per consentire ai cittadini di avere un governo scelto da loro e non fatto con un inciucio di Palazzo». Inoltre – aggiunge – «volevamo una legge elettorale che prevedesse le preferenze, ovvero la possibilità da parte dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti. Mi pareva che fossimo tutti d’accordo sul fatto che le liste bloccate fanno schifo e invece ci stanno rifacendo una legge con le liste bloccate». Non ci fidiamo del Partito democratico che ha già approvato un’altra legge elettorale con il voto di fiducia ma almeno si era un po’ più avanti – conclude la Meloni – oggi, peggio che in passato, si impedisce assolutamente che si voti qualunque cosa. Morale: «Se questi partiti non hanno neanche i voti dei loro parlamentari e devono mettere il voto di fiducia perché non si fidano di come voteranno i loro parlamentari, poi vogliono i voti degli italiani?».

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