Dal Telegraph l’ultimo delirio: «Meglio l’hamburger di McDonald’s del pesto genovese»

5 Ott 2017 15:28 - di Giulia Melodia

Dopo il Guardian che se l’è presa con il mitico Prosecco veneto, oggi è la volta del Telegraph che attacca un latro caposaldo della nostra blasonata tradizione eno-gastronomica: il pesto genovese. O meglio, nel riportare una ricerca – tutta da verificare, e comunque da adeguare ai parametri “salutisti” e degustativi britannici, notoriamente ben diversi dai nostri – secondo cui per i bambini, specie se molto piccoli, una porzione di pasta al pesto potrebbe risultare niente di meno più nociva per la salute di un hamburger sfornato da McDonald’s, non solo sfida il paradosso, ma oltraggia anche uno dei più apprezzati e rinomati prodotti tipici del made in Italy.

Il Telegraph attacca il pesto genovese

Insomma, ci risiamo: immemori delle scuse a cui sono stati costretti appena qualche settimana fa per via di quel falso scoop sulle nostre leggendarie bollicine, ora gli inglesi – che certo non brillano per etichette di vino o primi piatti gourmet nei loro menù tradizionali – provano a prendersela con il pesto alla genovese, svilito addirittura alla stregua di un banale panino da asporto, notoriamente non proprio modello culinario di educazione alimentare e di valore gastronomico. E se già parametrare le due pietanze può risultare in qualche modo offensivo per il nostro mitico “oro verde”, eccepire sul contenuto di sale di questa salsa esaspera fino alla beffa il danno d’immagine arrecato. E così, come riportato in apertura dal sito del Messaggero in queste ore, «secondo i ricercatori della campagna Consensus Actus su sale e salute, una porzione di pesto alla Genovese contiene 1,5 grammi di sale mentre l’hamburger americana si ferma a 1,2. E per i bambini dai 4 ai 6 anni, sostengono sempre gli inglesi in base alla tabelle del loro servizio sanitario nazionale, non si deve eccedere, in fatto di sale, la quota di 3 grammi al giorno».

L’appunto “salutista” degli inglesi 

Abbiamo capito bene? La patria della pancetta spadellata ovunque, del toast assurto a emblema della cucina tipica tradizionale, della salsiccia a colazione, del sanguinaccio e dei fagioli in salsina di ketchup, davvero ci si può aspettare di tutto, ma non un attacco al nostro pesto o, peggio ancora, alla sua sapidità. E allora, cari “gourmet britannici” tenetevi pure i vostri pudding e le vostre noccioline: ma lasciateci stare in pace il nostro pesto e quell’alchemica mescolanza di foglie fresche di basilico con pinoli, olio aglio e parmigiano. Voi continuate pure a condirvi la pasta (che tanto adorate scuocere, purtroppo) con il ketchup o con un pomodoro appena scottato: che alle altre salse e alle loro possibili varianti succulente, continuiamo a provvedere noi, che è meglio…

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