Coop non ha pagato per anni i contributi all’Inps. Beccata e stangata

28 Ott 2017 10:25 - di Redazione

Ritenute fiscali e previdenziali mai versate per garantirsi super stipendi. Una coop di San Severo, in provincia di Foggia, che opera nel settore dei servizi di assistenza socio-sanitaria e che era stata dichiarata fallita, per due anni non avrebbe versato i contributi previdenziali all’Inps per quasi un milione e mezzo di euro e di ritenute dovute al Fisco per oltre 750mila euro ai danni di ben 121 dipendenti. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza al termine di un’indagine di polizia giudiziaria coordinata dalla procura della Repubblica del capoluogo dauno. I conseguenti “guadagni” illeciti, ottenuti attraverso l’omesso versamento delle ritenute fiscali e previdenziali, sono stati sottratti sistematicamente alla cooperativa e riversati agli indagati, attraverso retribuzioni che arrivavano fino a 200mila euro annui, del tutto sproporzionate rispetto alle attività lavorative effettivamente svolte, in alcuni casi anche a favore di complici assunti fittiziamente. Da ulteriori approfondimenti investigativi, inoltre, è emerso che il presunto capo dell’organizzazione, P.A. 64 anni, originario di San Severo, per schermare il patrimonio personale dalle pretese dei creditori della compagine societaria (in primo luogo l’Erario), nel frattempo portata al fallimento, ha trasferito i propri beni immobili, per un controvalore di due milioni di dollari americani, in una società con sede legale nella Repubblica delle Seychelles e sede amministrativa in Irlanda.

Coop nella bufera, i beni trasferiti in paradisi fiscali

Dopo questa operazione e sempre allo scopo di dissimulare il patrimonio personale, il capo dell’organizzazione  ha operato un secondo conferimento dei beni in un “Trust”, che ha sede legale a Malta. Le indagini della compagnia di San Severo hanno svelato che queste operazioni di trasferimento dei beni in paradisi fiscali erano solo un espediente giuridico, utilizzato dall’indagato principale e dai suoi complici per preservarli da possibili “aggressioni” del Fisco. La procura della Repubblica di Foggia ha ottenuto un decreto di sequestro preventivo per equivalente fino all’importo di circa 800mila euro, pari al profitto del reato, nei confronti di P.A. e dei complici B.D di 60 anni, M.A.P., 34, e I.R., 49, originari di San Severo e di Apricena. Il provvedimento ha permesso di sequestrare una lussuosa villa con annesso terreno sita in Apricena, cinque appartamenti, due autorimesse e due locali commerciali ad Apricena e Termoli (Campobasso), oltre a un’autovettura.

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