Berlusconi: «Vinceremo, l’affetto straordinario della gente mi dà forza»

17 Ott 2017 19:49 - di Fulvio Carro
silvio berlusconi

«Chi avrà più voti indicherà al capo dello Stato il nome del premier per l’intera coalizione di centrodestra». Silvio Berlusconi, in un’intervista al Corriere della Sera, fa il punto della situazione. Ogni equivoco va cancellato, a partire da tutte quelle voci che sono circolate sulla possibilità di un governo di larghe intese con il Pd: «Assolutamente no. Con cinque mesi di campagna elettorale, cui dedicherò tutto me stesso, Forza Italia supererà ampiamente il 20%». I sondaggi sono positivi: «Vinceremo le elezioni, governeremo e cambieremo il Paese, con i nostri alleati del centrodestra. Un centrodestra aperto e plurale, formato non da professionisti della politica ma da persone che nella vita professionale, nel lavoro, nell’impresa, nella cultura, nell’impegno civile, abbiano dimostrato onestà assoluta, serietà, capacità concrete di realizzare le cose, di saper raggiungere con l’intelligenza, il lavoro e il sacrificio i traguardi che si sono dati».

Silvio Berlusconi parla di Matteo Salvini

«Salvini è irruente all’esterno. È quello il suo stile e il suo modo di conquistare consensi, ma quando ci sediamo intorno a un tavolo è un interlocutore serio e ragionevole», aggiunge Silvio Berlusconi nell’intervista al Corriere della Sera. «Con lui siamo d’accordo sul fatto che la forza politica del centrodestra che prenderà più voti sarà quella che indicherà al capo dello Stato il nome del premier per l’intera coalizione. Io non ho alcun dubbio sul fatto che quel nome lo dovremo indicare noi. Stiamo valutando diverse figure, ma naturalmente non ne nominerò nessuna, visto il polverone mediatico che si era sollevato quando in passato avevo citato qualche nome solo a titolo di esempio per indicare una tipologia di candidato». E la legge elettorale? «Passerà. Mi pare che esista un consenso vasto e il deplorevole fenomeno dei franchi tiratori si è dimostrato fortunatamente limitato. Non è la migliore legge elettorale possibile, io avrei preferito un proporzionale puro (20% di voti uguale a 20% di parlamentari) sul quale in passato tutti d’altronde si erano detti d’accordo. Ma oggi questa legge è però il migliore compromesso possibile. Non potevamo sottrarci alla responsabilità di mandare a votare gli italiani con una legge coerente, come chiesto giustamente anche dal capo dello Stato. L’essenziale è che a questo punto gli elettori dopo quattro governi di sinistra che non sono mai stati votati dagli italiani, possano scegliere la migliore soluzione».

L’impegno in politica e la vita privata

«Sono qui esclusivamente per senso di responsabilità nei confronti dei miei figli, dei miei nipoti, degli italiani che mi hanno dato in vent’anni più di 200 milioni di voti. In effetti – dice Berlusconi – penso che se per assurdo gli italiani scegliessero di essere governati da chi, come i candidati del Movimento Cinque Stelle, che non hanno mai lavorato in vita loro, le conseguenze per tutti noi sarebbero gravissime. Ma spero che gli italiani dimostrino maturità e saggezza. E l’affetto e il calore straordinario che avverto intorno a me ovunque vada è la prima ragione per la quale sento il dovere di andare avanti e nonostante i sacrifici, i torti e le sofferenze che ho dovuto subire da quando sono sceso in campo. Non solo io, ma con me i miei familiari e i miei amici. Nella mia vita quando mi sono dato un traguardo l’ho sempre raggiunto, anche quando tutti erano scettici e ironizzavano prevedendo un mio fallimento. A maggior ragione non rinuncerò questa volta al traguardo più importante di tutti: la rivoluzione liberale per cambiare alla radice il Paese che amo salvandolo dall’oppressione fiscale, dall’oppressione burocratica, dall’oppressione giudiziaria».

 

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