Berlusconi annuncia una super squadra con Salvini e Meloni: «Venti ministri»

19 Ott 2017 19:39 - di Robert Perdicchi

E un Silvio Berlusconi pimpante e ottimista quello che annuncia, in conferenza stampa a Bruxelles, dopo il prevertice del Ppe, di essere sicuro che si voterà a marzo. E che il centrodestra sarà compatto, unito, con un progetto e una squadra già delineata. «Con la Lega e con la signora Meloni ho già parlato di un governo formato in maggioranza da protagonisti del mondo delle imprese, delle professioni e magari, per certi ministeri, del volontariato. Abbiamo parlato di numeri precisi, di un governo di 20 membri, 12 provenienti dalla società civile e soltanto 8 politici. E se sarà un governo di centrodestra abbiamo anche detto, e Salvini ha detto che gli andava bene, 3 di Fi, 3 della Lega e 2 di Fratelli d’Italia».

Berlusconi e l’attacco ai Cinquestelle

Lo sguardo, però, è rivolto anche al “nemico”. I componenti del Movimento Cinque Stelle “sono ormai dei professionisti della politica, hanno solo questo mestiere in mano. L’86% di loro non ha mai fatto dichiarazioni dei redditi, non ha mai lavorato”, attacca il leader di Fi, a Bruxelles. «Hanno già deciso in settembre di non andare al voto, come noi auspicavamo – prosegue – perché hanno fatto i conti in tasca e hanno visto che stando lì si portavano a casa un patrimonio, per loro molto utile, di qualcosa di più di 100mila euro, e al di là di quello che gridano, sono persone disponibili ad ogni cambiamento di opinione secondo convenienza». «Io non ho ancora capito perché quando avevamo iniziato ad approvare la legge proporzionale, che è il più corretto, perché tanti voti, tanti parlamentari, l’hanno lasciato cadere e ora si lamentano di questo sistema che almeno è proporzionale per due terzi dei voti», conclude.

Non sarà Tajani il candidato premier

Non sarà lui il prescelto per una candodatira a premier di Forza Italia, se Berlusconi non potesse essere personalmente in campo, ma “dovremo supportare” il lavoro di Antonio Tajani come presidente dell’Europarlamento, che è importante per l’Italia come “prova la messa in votazione” della riforma del
sistema di Dublino, annuncia il Cavaliere. Per il candidato premier si lavora su “altri protagonisti: ce ne sono in Italia, di comprovata esperienza”. Per il 22 novembre è atteso il verdetto sulla sua incandidabilità. «Silvio Berlusconi non si recherà di persona all’udienza della Corte europea dei diritti dell’uomo che lo riguarda, prevista per il 22 novembre prossimo. «I miei avvocati hanno respinto le mie insistenze e mi hanno detto che per come avvengono queste udienze, che cominciano, dopo cinque anni, alle nove e mezza di mattina per finire alle undici, non è indispensabile recarsi di persona in Corte», ha detto Berlusconi.

La questione dei migranti

Il premier ungherese Viktor Orban “è mio amico ed è anche milanista. L’ho anche portato a Milanello a vedere gli allenamenti. Lui ha una politica che non è in sintonia con le quote, ed è un problema che dovremo risolvere. Mi ha detto che ne parleremo noi due, prima: avrò la possibilità di incontrarlo e di
discutere con lui” dice invece sul tema dei migranti, dopo il prevertice del Ppe. «Potremmo assegnare a certi Paesi che accettano le quote” di rifugiati “un pagamento in soldi. Tutto si deve fare comunque e sempre con il dialogo”, conclude.

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