Sicilia, per il centrodestra una vittoria più larga di quello che (finora) dicono i sondaggi?

2 Set 2017 20:09 - di Ezio Miles

È appena partita la corsa delle elezioni regionali in Sicilia e Nello Musumeci è già il grande favorito, non solo dai sondaggi ma dalla sensazione che si respira nell’isola, dopo il clamoroso e imbarazzante fallimento di Crocetta e alla luce delle contraddizioni che stanno esplodendo nella sinistra, sia a livello siciliano sia a livello nazionale. Pare profilarsi una partita a due: tra un centrodestra unito e ricompattato e un M5S pur sempre competitivo, ma che ha perso progressivamente forza  nel tempo, soprattutto dopo la batosta subita alle Comunali di Palermo e la dimostrazione di incapacità della sua classe dirigente. Il vantaggio competitivo del centrodestra dipende da una serie di fattori, a partire dalla credibilità di Musumeci, dalla forza di coalizione dei partiti che lo sostengono e dalla capacità, sia del candidato sia della coalizione, di intercettare la voglia di voltare pagina della società siciliana dopo le delusioni di questi ultimi anni.

Non stupisce quindi che il centrodestra risulti  in vantaggio nei primi sondaggi. Ma occorrerà ancora qualche settimana per definire meglio sia l’entità sia la composizione dei consensi che stanno arrivando a questo schieramento. E potrebbe anche profilarsi un vittoria di dimensioni notevoli per Musumeci e per le forze che lo sostengono. Tra ieri e oggi sono stati diffusi due sondaggi, uno di Affaritaliani e l’altro di Euromedia Research di Alessandra Ghisleri, che assegnano entrambi il vantaggio al centrodestra, anche se poi le percentuali risultano diverse. Per Affaritaliani Musumeci sarebbe al 41% e staccherebbe di 9 punti Giancarlo Cancellieri, il candidato del M5S (32%). Secondo la Ghisleri, il candidato del centrodestra sarebbe invece al 35,5 per cento e quello grillino al 33,7 e quindi il vantaggio si ridurrebbe a poco meno di 2 punti. Una differenza notevole tra sondaggi, ancorché in entrambe le rilevazioni la sinistra appaia comunque fuori gioco.

Confrontando i dati di Affaritaliani e quello della Ghisleri, appare inoltre una clamorosa differenza riguardo ai voti di lista, soprattutto in riferimento alle liste di centrodestra: per Affaritaliani Forza Italia sarebbe al 17%, Fratelli d’Italia-Noi con Salvini  al 14% e “Diventerà bellissima” ( lista che sostiene Nello Musumeci) al 9%. Secondo la Ghisleri, FI sarebbe invece al 24,9, FdI-Noi con Salvini al 3,5 e “Diventerà bellissma” al 6,1. La differenza è quindi notevole ed è probabile che dipenda da diversi metodi di rilevazione. Ma  l’impressione è che  FI risulti comunque sovrastimata. Stime più attendibili, condivise  dalla maggioranza degli osservatori locali,  assegnano invece il 12 a Forza Italia, il 12,2 a FdI-Noi con Salvini e il 12, 4 a “Diventerà bellissima”. 

Entrambe le rilevazioni non prendono comunque in considerazione le altre liste che appoggiano Musumeci: Cantiere popolare, Autonomisti e Udc. Solo Cantiere popolare risulta quotato e solo dalla Ghisleri  (1%). Eppure si tratta di forze che hanno un loro radicamento in Sicilia e per niente trascurabile . In realtà, secondo i movimenti di queste settimane e secondo l’opinione degli osservatori più informati, Cantiere popolare dovrebbe  attestarsi sul 3,5, Autonomisti sul 5,2 e l’Udc sul 4,8.

Ecco dunque che, analizzando con più completezza e profondità la situazione siciliana di queste settimane, emerge un quadro generale ancora più favorevole al centrodestra, che potrebbe conquistare la Sicilia con il 50,1 %. Lo sapremo meglio nelle prossime settimane,  ma il vento di centrodestra che spira sulla  Sicilia appare in questi giorni assai più forte di quello che molti immaginano. 

 

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