Romeo: “La polizza vita per la Raggi? Ho cambiato beneficiario”

30 Set 2017 9:33 - di Redazione

«Pentito per gli errori ma pronto a tornare». Lo dice Salvatore Romeo, ex capo segreteria della sindaca di Roma Virginia Raggi, in un’intervista al quotidiano Il Messaggero. «Se me lo chiedesse potrei tornare – ha ribadito Romeo – per ora resto al dipartimento partecipate, dove sono molto impegnato, ci sono tante società da riorganizzare, di lavoro non manca insomma». Virginia Raggi «l’ho sentita ieri ed è stato ed è stato emozionante. Era la prima volta dopo tanti mesi di silenzi. Durante l’indagine era meglio che non ci parlassimo, non sarebbe convenuto a nessuno,. Ho pazientato. Ma è stato bello risentirci, finalmente ora che è tutto finito». Riguardo alle polizze Romeo ha evidenziato che «sono ancora tutte aperte ma ho cambiato i beneficiari». Mentre in merito a Raffaele Marra ha sottolineato che «non dovevo presentarlo. Di questo sono pentito. Lo dico senza problemi. Però c’è un’altra cosa che dovrebbe emergere a questo punto: non ero io il bersaglio. Qualcuno voleva colpire me per colpire la sindaca e questa amministrazione».

Romeo: “Sono pronto a tornare in Campidoglio”

Dispiacere Romeo lo esprime anche in un’intervista a La Stampa: «Inizio col dire che mi dispiace per quanto queste mie scelte personali abbiano rischiato di far naufragare un progetto che ha coinvolto così tante persone: attivisti che hanno riposto la loro fiducia in Virginia Raggi e nella sua squadra, tutti i cittadini che l’hanno votata, i consiglieri che hanno lavorato duramente per anni. E desidero ancora una volta scusarmi con la sindaca e con ciascuno di loro». «Non ho ricevuto alcuna pressione – aggiunge – ho deciso di dimettermi per il bene del Movimento 5 Stelle. Anzi speravo di tornare a dare il mio contributo non appena si fosse chiarita la vicenda. Ma la storia delle polizze ha ulteriormente concentrato su di me l’attenzione mediatica. Ma fin da subito – ha concluso Romeo – si è potuto constatare che non c’era rilevanza penale: il denaro era mio, e non c’era nulla di illecito o irregolare. Si tratta di prodotti finanziari a basso rischio che offrono un modesto interesse».

 

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