Omicidio di Gloria Rosboch, 30 anni a Defilippi. Era stato chiesto l’ergastolo

22 Set 2017 15:22 - di Redazione

Il giudice del Tribunale di Ivrea, Alessandro Scialabba, ha condannato a 30 anni Gabriele Defilippi il giovane accusato di aver ucciso l’insegnante di Castellamonte Gloria Rosboch, scomparsa da casa il 13 gennaio 2016 e ritrovata cadavere in una discarica del canavese circa un mese dopo. L’amico di Defilippi, Roberto Obert è stato condannato a 19 anni. Per i due la procura aveva chiesto rispettivamente l’ergastolo e 30 anni. La mamma di Gabriele Caterina Abbatista è stata rinviata a giudizio.

Il procuratore

“L’impostazione dell’accusa è rimasta nella differenziazione della pena per i due imputati perché per Obert erano stati chiesti 20 anni e il giudice ha deciso per 19 mentre per Defilippi era stato chiesto l’ergastolo ed è stato condannato a trent’anni”. E’ quanto afferma il procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando commentando le condanne per l’uccisione di Gloria Rosboch. “Ora leggeremo la sentenza ma è mia opinione che sulla pena di Defilippi possa aver influito la giovanissima età dell’imputato”. Quanto a un eventuale ricorso in appello, il procuratore si è limitato a rispondere “aspettiamo di leggere la sentenza”. A ottobre dovrebbe iniziare per lei il processo in corte d’assise, sempre a Ivrea.

Il papà di Gloria: “Questa non è giustizia”

“Sono stato io a uccidere Gloria. Obert non c’entra. Mi vergogno per quello che sono diventato e per quello che ho fatto. Mi auguro di avere una seconda chance se e quando l’autorità giudiziaria mi considererà meritevole”, aveva detto in aula Gabriele Defilippi durante una delle ultime udienze. Ha scagionato il suo complice ed ex amante, Roberto Obert. L’amico ha partecipato sì all’omicidio, ma non è stato lui a strangolare Gloria. Ma le parole non servono a niente, anzi, acuiscono il dolore. Il papà di Gloria Rosboch ha commentato la sentenza con amarezza: «Questa non è giustizia, dovevano dargli l’ergastolo. Me l’ha uccisa con crudeltà, strangolandola». E, quando all’uscita ha incrociato la madre di Defilippi, le ha urlato: «E’ colpevole anche lei come Gabriele». «Per me questa sentenza è falsa, troppo bassa», ha dichiarato l’anziana mamma della vittima. Il suo legale di parte civile, Stefano Caniglia, ha aggiunto: «l’ergastolo, così come richiesto dal pm, ci sembrava più adeguato».

L’omicidio compiuto solo per soldi

Il delitto risale al 13 gennaio 2016. Defilippi e il suo amante aspettarono Gloria, 49 anni, all’uscita da scuola, a Castellamonte, nel Canavese, dove lei lavorava. Dopo averla convinta a salire in macchina, si spostarono in un posto appartato e lì Gabriele la strangolò. Si disfarono del corpo gettandolo in una discarica della zona. A farlo ritrovare fu Roberto Obert, che confessò ai carabinieri di Torino il delitto. Il movente? I soldi: 187mila euro che Gabriele si era fatto consegnare dalla sua ex insegnante con una truffa. Il denaro, così le aveva fatto credere, sarebbe dovuto servire per un grosso investimento in Costa Azzurra. Lei però alla fine aveva capito tutto e per cercare di avere indietro i suoi risparmi l’aveva denunciato ai carabinieri. Un gesto che le è costato la vita.

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