Noemi, il fidanzato assassino non è pentito. Trasferito nel carcere minorile di Bari

19 Set 2017 9:02 - di Redazione

“Un’organizzazione borderline di personalità con capacità intellettive al limite”. E’ questa la patologia di cui soffrirebbe Lucio, il 17enne che ha confessato di avere ucciso Noemi Durini, la sua fidanzata 16enne. E’ quanto emerge nel decreto di convalida del gip del Tribunale per i Minorenni di Lecce Ada Colluto, in riferimento alla relazione neuropsichiatrica psicologica del dipartimento di salute mentale dell’Asl di Lecce redatta lo scorso 14 settembre. Per il gip, il giovane “non manifesta cenni di reale senso di colpa“. Ciò è del resto risultato chiaro dall’atteggiamento di sfida verso la folla che ha cercato di linciarlo. 
Nel decreto di convalida del fermo il gip ritiene che sussista un pericolo di fuga, c’è la possibilità che “egli non rimanga coerente in quel suo atteggiamento rispetto alla vicenda e si renda irreperibile magari anche per cercare di risolvere a suo modo la situazione di totale avversione sociale che avverte nei confronti suoi e della sua famiglia”. Il reo confesso è stato quindi trasferito nel carcere minorile di Bari.

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