L’Italia punisce i nostalgici del fascismo ma tre mostre celebrano la follia comunista

21 Set 2017 20:17 - di Antonio Marras

Nei giorni in cui si dibatte la sconsiderata legge Fiano, che inasprisce le pene e le allarga a chi celebra o ricorda simboli ed avvenimenti del Ventennio e criminalizza i nostalgici del fascismo, in Italia, senza che nessuno ponga alcuna obiezione, si celebra la Rivoluzione d’Ottobre, quella che nel 1917 aprì la strada allo sciagurato e sanguinoso regime comunista, dopo il rovesciamento del regime zarista con la formazione prima della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa e, cinque anni più tardi, nel 1922, in seguito alla guerra civile russa, dell’Unione Sovietica. 

La follia del comunismo, ai suoi albori, seminava già morte e disperazione, ma sarà ricordata a cento anni di distanza con tre eventi artistici nella Capitale: dal 22 settembre all’11 novembre la Galleria del Cembalo ospiterà tre mostreThe April Theses e The Russian East di Davide Monteleone Ritual di Danila Tkachenko.

Nulla da dire, si tratta di iniziative artistiche, con opere quasi tutte fotografie, di grandi talenti internazionali ma ciò che suscita molte perplessità è la grande differenza che esiste, nella sensibilità della classe politica e dei media italiani, nel trattare avvenimenti storici così drammaticamente diversi tra loro ma unite dallo stesso furore ideologico. Nessuna obiezione, rilievo storico o accusa di apologia per un regime, quello comunista, che viene ricordato anche oggi quasi con un senso di romanticismo o di legittima nostalgia, mentre ha lasciato dietro di sé storie di morte e sopraffazione e un’eredità di milioni di cadaveri seminati in tutto il mondo. Tutto ciò che riguarda il Ventennio fascista e quella “rivoluzione” di popolo, invece, finisce puntualmente nel mirino dell’ipocrisia collettiva, che tende a cancellare le tracce di quel passato, minimizzando le conquiste di quel periodo ed enfatizzando gli aspetti distorti e deprecabili di quegli anni di potere di Mussolini e di enorme consenso intorno a lui. Tre mostre sul fascismo, in Italia (ma forse neanche una…) non le vedremo mai, ma intanto tutti a celebrare la Rivoluzione russa, come fosse stata una divertente passeggiata di democrazia…

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *