Contro il terrorismo Londra “sospende” la Brexit: collaboriamo come sempre

12 Set 2017 15:16 - di Gigliola Bardi
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La Brexit non metterà in discussione la collaborazione della Gran Bretagna con la Ue in fatto di sicurezza e difesa. È la posizione assunta da Londra, che in una proposta a Bruxelles si offre di «contribuire con asset militari alle operazioni Ue, cooperare in tema di sanzioni e concordare posizioni comuni di politica estera come parte di una stretta collaborazione con la Ue in materia di sicurezza dopo la Brexit».

La lotta al terrorismo più forte della Brexit

«Dopo l’uscita dall’Unione europea continueremo ad affrontare minacce comuni alla nostra sicurezza, ai nostri valori condivisi e al nostro stile di vita. È nostro reciproco interesse lavorare fianco a fianco con la Ue e con i suoi Stati membri per affrontare il terrorismo e l’estremismo, l’immigrazione illegale, i crimini informatici e le aggressioni militari convenzionali», ha detto il ministro per la Brexit, David Davis. Una posizione confermata anche dal ministro degli Esteri, Boris Johnson, che ha assicurato che anche con l’uscita dalla Ue l’impegno britannico per la sicurezza europea rimane «immutato». «Londra perseguirà una politica estera globale e continuerà a collaborare con i suoi vicini per promuovere la pace, la democrazia e la sicurezza nel nostro continente e nel mondo», ha detto Johnson, confermando che «oltre a relazioni più forti» con gli Stati membri della Ue, «immaginiamo una forte collaborazione tra Regno Unito e Ue sulla politica estera e di difesa». 

Londra propone una partnership per la sicurezza

Il documento presentato a Bruxelles, ha spiegato ancora il governo britannico, è la «rinnovata dimostrazione dell’impegno del Regno Unito verso la sicurezza europea» e segnala «la volontà di collaborare con la Ue di fronte alle crescenti minacce globali». Per Londra è quindi «chiara» la propria volontà di voler impiegare «strumenti, capacità e influenza per combattere le sfide condivise che il Continente si trova ad affrontare». Una volontà di partecipare a una «partnership per la sicurezza», che è «più profonda di quella di qualsiasi altro Paese terzo e che riflette i nostri interessi condivisi». «Il Regno Unito rimane incrollabile nel suo impegno per mantenere la sicurezza europea», ha commentato il ministro della Difesa, Michael Fallon, sottolineando che la Gran Bretagna ha in Europa il più «alto budget per la difesa e per gli aiuti allo sviluppo ed è l’unico Paese europeo che rispetta sia l’obiettivo Nato di spesa del 2% del Pil sulla difesa, con il 20% di esso sugli armamenti, sia l’obiettivo Onu di spesa dello 0,7% del reddito nazionale lordo sullo sviluppo internazionale».

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