Consip e Concordia, il Pd grida al complotto: «Inchieste per colpire Renzi»

15 Set 2017 16:21 - di Francesca De Ambra

Per i casi Consip e Cpl Concordia potrà risultare decisiva la prossima settimana. Solo allora, infatti, la Procura di Roma esaminerà gli atti inviati dal Csm e se avviare un procedimento a parte o inserire i documenti nel fascicolo già esistente sulla vicenda relativa alla Centrale acquisti della pubblica amministrazione.

La procura di Modena: pressioni su di noi

Ma i riflettori della politica sono tutti puntati sul contenuto del verbale dell’audizione (i pm capitolini esamineranno anche quello) del procuratore di Modena Lucia Musti che ai membri del Csm ha riferito di presunte pressioni subite da Gianpaolo Scafarto, l’ufficiale del Noe indagato per falso e rivelazione del segreto d’ufficio, e dal colonnello Sergio De Caprio, il leggendario capitano Ultimo cui si deve la cattura di Totò Riina. Secondo la ricostruzione della Musti, i due l’avrebbero pressata per attivare l’inchiesta Cpl-Concordia, trasmessa da per competenza territoriale dalla procura di Napoli (tuttora titolare del filone relativo al presunto accordo tra il colosso delle Coop rosse e la camorra, in cui è indagato anche l’ex-senatore Pd Lorenzo Diana) a quella di Modena con il dichiarato obiettivo di colpire l’allora premier Matteo Renzi. De Caprio ha già smentito e annunciato querele.

Ora il Pd lamenta l’uso politico della giustizia

Ma questo non ha contribuito a svelare il clima politico. Dal Pd è tutto un fioccare di dichiarazioni a sostegno del magistrato modenese, le cui parole sembrano confermare i sospetti circa un’attività giudiziaria volta a colpire Palazzo Chigi. Di «scenario decisamente inquietante» parla il deputato Michele Anzaldi, che sul punto incalza il ministro della Difesa Roberta Pinotti, anche lei del Pd: «Ha richiesto l’acquisizione delle carte per valutare eventuali provvedimenti da prendere? Ha avviato un’indagine interna? Ha valutato se e quali interventi vadano assunti per tutelare l’onorabilità e il buon nome dell‘Arma dei Carabinieri?’». Di «gravità inaudita» parlano, invece, Piero Fassino e il capogruppo al Senato Luigi Zanda. «Se fossero confermati – ha dichiarato l’ex-sindaco di Torino – saremmo di fronte a un vero complotto ordito per colpire  Renzi, in quel momento presidente del Consiglio». Sembra una nemesi: il Pd che lamenta l’uso politico della giustizia. Chi l’avrebbe mai detto…

 

 

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