Caso Ghersi, l’Anpi un po’ si vergogna e dice: delitto da non giustificare

16 Set 2017 18:38 - di Francesco Severini

Quando è troppo è troppo. Le parole dell’Anpi di Savona contro la targa in ricordo di Giuseppina Ghersi (tredicenne uccisa e seviziata dai partigiani a guerra finita) sono indifendibili. Per l’Anpi di Savona la ragazzina (che nella foto pubblicata dal Secolo XIX appare col vestito della prima comunione) aveva comunque fatto “la scelta di schierarsi ed operare con accanimento a fianco degli aguzzini fascisti e nazisti”. L’accusa che la povera Giuseppeina fosse una spia delle Brigate Nere è del tutto infondata,  come ricorda il professor Roberto Nicolick, autore di libri di storia resistenziale: “Fu rapita, segregata, violentata e infine assassinata con un colpo alla nuca. Continuare a negare l’umanità di questa ragazzina equivale a giustificare i gesti orrendi che lei dovette subire, significa negare la civiltà”.

Negare la civiltà, appunto. Inevitabile dinanzi al fanatismo dimostrato in questo frangente la (anche se debole) mezza marcia indietro dell’Anpi nazionale che, in un comunicato sulla vicenda, afferma: “L’Anpi ha sempre condannato gli atti di vendetta e violenza perpetrati all’indomani della Liberazione. E lo fa anche oggi rispetto alla vicenda terribile e ingiustificabile dello stupro e dell’assassinio di Giuseppina Ghersi. Assieme, ribadisce che singoli episodi, per quanto gravissimi, non intaccano i valori della Resistenza e della Guerra di Liberazione nazionale”. 

Per il giorno in cui sarà scoperta a Noli la targa in ricordo di Giuseppina Ghersi, il 30 settembre, già si preannunciano manifestazioni contrapposte. L’associazione filo-partigiana “Fischia il vento”, guidata da Giuliano Arnaldi,  fa sapere che «se il 30 settembre verrà davvero inaugurato questo cippo, saremo presenti, muniti delle tante fotografie dei troppi ragazzini trucidati dai repubblichini e dai loro alleati: non è una operazione di umana pietà, ma un tentativo di legittimare un passato di cui dovremmo vergognarci». Anche Forza Nuova sarà presente alla cerimonia, mentre non ci sarà il sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio. Il testo della targa tra l’altro non contiene alcun riferimento storico divisivo: “Anni sono passati ma non ti abbiamo dimenticato, sfortunata bimba oggetto di ignobile viltà”.

Va evidenziato infine che, secondo quanto riporta Il Secolo XIX, è stato un consigliere figlio di un partigiano, e oggi nel centrodestra, Enrico Pollero, a sollevare a Noli il tema di un riconoscimento per Giuseppina, uccisa senza motivo a soli 13 anni. Un gesto che doveva essere di pacificazione e che invece, grazie all’Anpi, è stato subito ignobilmente strumentalizzato. 

Commenti

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  • massimo viglia 1 Gennaio 2019

    veramente l’ANPI si dovrebbe vergognare di esistere