Terroristi sui barconi, c’è la prova: l’attentatore di Charleroi era sbarcato in Sardegna

29 Ago 2017 14:39 - di Penelope Corrado

«La rotta Algeria-Sulcis è la porta d’ingresso per i terroristi in Europa. Basta con i sospetti, ora c’è la certezza». L’attentatore di Charleroi (Belgio) che il 6 agosto del 2016 ferì con il machete due poliziotte vicino al commissariato della città belga «è sbarcato in Sardegna, a Porto Pino, direttamente dall’Algeria». La denuncia è del deputato sardo Mauro Pili, che si dice «in possesso di informazioni riservate che confermano l’identità di Khaled Babouri, nato nel giugno del 1983 in Algeria, e ucciso dopo aver ferito gravemente le due poliziotte belghe al grido di Allah u akbar, attentato rivendicato il giorno dopo dall’Isis attraverso la sua agenzia Amaq.  Importante un dettaglio fornito da Pili: l’uomo è stato identificato al Cpa di Elmas nell’agosto del 2008 dopo lo sbarco a Porto Pino, in comune di Sant’Anna Arresi (Cagliari).

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“Il caso Charleroi conferma che la Sardegna è una porta per terroristi” 

Babouri fu quindi identificato e portato nell’allora Cpsa di Elmas, fu espulso ed ebbe 15 giorni di tempo per lasciare il territorio nazionale. Cosa che effettivamente fece. Attraversò l’Europa e si radicalizzò in Belgio, dove era ben noto alle forze dell’ordine fin dal 2012. L’algerino era quindi irregolare sul territorio belga e fu per ben due volte – riferiscono i media belgi – colpito da decreto di espulsione. Su consiglio del suo avvocato però presentò una domanda per cercare di ottenere una regolarizzazione per ragioni sanitarie, dichiarando di soffrire di epilessia. «Tutto questo dimostra che l’Europa è un colabrodo per terroristi. Si tratta di terroristi che, espulsi da una parte, rientrano dall’altra. Questo – afferma Pili – conferma che si continua a smentire in maniera irresponsabile che la rotta Algeria-Sardegna sia realmente un crocevia per terroristi».

 

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