Modella rapita a Milano come schiava sessuale: “Volevano darmi in pasto alle tigri”

7 Ago 2017 13:59 - di Laura Ferrari

«Sono infinitamente grata alla polizia italiana e a quella britannica per avermi salvato e liberato dall’incubo. Ho temuto per la mia vita». Così Chloe Ayling, la modella inglese rapita a Milano per essere messa in vendita come “schiava sessuale” nel deep web, l’area sommersa, oscura, e illegale della Rete.

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Quello della modella inglese è un sequestro anomalo 

Un sequestro anomalo, che ha portato alla ribalta un fenomeno pressoché sconosciuto e sommerso. Anomalo anche perché si è concluso dopo circa una settimana con il rilascio della ragazza, con il carceriere che l’ha portata al consolato britannico a Milano e si è fatto arrestare. Solo gli investigatori potranno rispondere a interrogativi e sciogliere nodi che rendono questa storia per alcuni versi bizzarra.

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La modella tenuta una settimana prigioniera in Piemonte

Chloe Ayling è una modella di 20 anni, abbastanza quotata, che ha lavorato anche per Calvin Klein. Vive a Coulsdon, a sud di Londra, e ha un figlio di poco meno di due anni. Su Instagram, su cui si immortala spesso senza veli, ha 165mila followers. La sua ultima foto risale al 10 luglio scorso, il giorno prima che iniziasse il suo incubo. È stata drogata, sequestrata e tenuta in ostaggio per giorni in una baita in Piemonte. Il suo carceriere, Lukasz Herba, 30enne di origine polacca, aveva richiesto all’agente della modella un riscatto pari a 300.000 bitcoin per evitare la messa all’asta online della ragazza. L’uomo ha ricondotto l’operazione al Black death group, organizzazione che nel deep web gestisce diversi traffici illeciti.

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La modella dice che sarebbe stata venduta nei paesi arabi

Herba, che secondo la 20enne è stato aiutato da alcuni complici e non ha mai abusato di lei, a un certo punto ha deciso di rilasciarla. Ciò è accaduto quando ha scoperto che lei aveva un figlio. Il sequestratore  ha deciso di lasciarla andare a determinate condizioni. «Nel momento in cui non rispetterai anche solo uno di questi punti, sarai uccisa», le avrebbero detto. Poi l’ha accompagnata al consolato britannico a Milano, dove è stato arrestato. «Mi ha detto che aveva fatto più di 15 milioni di euro negli ultimi cinque anni – ha raccontato ancora la ragazza al Daily Mail – Mi ha spiegato che tutte le ragazze sono vendute nei paesi arabi. Quando l’acquirente è stanco di una ragazza, o le dà ad altre persone o in pasto alle tigri».

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