La strage di Barcellona: ecco cosa sappiamo. Terza italiana tra le vittime

19 Ago 2017 10:22 - di Adele Sirocchi

Non erano terroristi fai da te. I jihadisti che hanno colpito a Barcellona facevano parte di una cellula organizzata, formata da una decina di persone, cresciuta attorno all’imam radicalizzato di Ripoll. La polizia, che sull’attentato ha fornito notizie e smentite in un accavallarsi di elementi che poco hanno contribuito alla chiarezza, adesso ritiene che i quattro terroristi che hanno seminato morte e terrore sulla Rambla siano rimasti uccisi nella sparatoria di Cambrils, successiva di qualche ora all’attentato di Barcellona.

Tra questi anche Moussa Oukabir, 17 anni, anche se non è ancora chiaro se fosse lui o meno il conducente del furgone omicida. Altre quattro persone sono invece finite in carcere, fra cui il fratello di Moussa, Driss. Sarebbero quindi morti a Cambrils Moussa Oukabir (17 anni), Mohamed Hychami (24), Younes Abouyaaqoub (22), di Ripoll, e Said Aallaa (18), di Ribes de Freser, inizialmente ricercati. Riguardo alle quattro persone arrestate, oltre ai due già noti – Driss Oukabir, il fratello di Moussa che si dice estraneo all’attentato, e Mohamed Houli – in manette sarebbero finiti anche Salh El Karib e Mohamed Aalla.

Il piano originario della cellula era di provocare molti più morti usando i furgoni affittati come due autobombe. Il loro disegno di morte però diviene irrealizzabile a causa di un imprevisto: l’esplosione del laboratorio che hanno messo in piedi ad Alcanar, comune a sud di Barcellona. Sotto le macerie la polizia trova più di cento bombole, quelle che servivono per portare a compimento il piano A. Rimane sepolto sotto i detriti anche l’imam di Ripoll, Abdel Baki Essati.

Così i jihadisti ripiegano sul furgone lanciato all’assalto della folla inerme. Alla guida il fanatico diciassettene Moussa, che i testimoni raccontano di avere visto guidare con un ghigno di soddisfazione mentre uccideva i passanti durante la corsa di circa seicento metri sulla Rambla. Il secondo furgone viene destinato alla fuga. Il resto della cellula tenta di fuggire sulla Audi3 intercettata dalla polizia a Cambrils: l’equipaggio dell’auto viene abbattuto. Sono cinque uomini che indossano cinture esplosive scariche. Tra loro ci sarebbe anche il diciassettenne Moussa, l’autista killer.

Voci non confermate ipotizzano oggi che l’autista del van che giovedì ha seminato il terrore sulle Ramblas di Barcellona sia il 22enne Abouyaaqoub Younes, e non il 17enne Moussa Oukabir, ucciso dalla polizia a Cambrils. Il giovane di origini marocchine, il cui nome viene fatto dai media spagnoli, potrebbe essere ancora in fuga.

C’è infine una terza vittima italiana della strage di Barcellona. Si tratta dell’italo-argentina Carmen Lopardo, di 80 anni, che si trovava nella città catalana per turismo.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *