I ragazzi di destra come gli zombie in un film horror (di sinistra) sui migranti

13 Ago 2017 19:51 - di Robert Perdicchi

“In una Roma assediata dai morti viventi l’unico posto sicuro è un centro d’accoglienza per migranti dove trova rifugio Enrico, un ragazzo di estrema destra”. Nella trama di ”Go Home-A casa loro”, film scritto da Emiliamo Rubbi e girato da Luna Gualano, con la collaborazione di ambienti romani legati alla sinistra, a cominciare dai centri sociali più “rinomati” (si fa per dire) lo spunto narrativo non è proprio raffinatissimo, originalissimo, genialissimo: il mondo dei razzisti che vuole la morte degli immigrati e odia il prossimo a prescindere, in quanto rozzo, incolto e violento, è popolato da esseri umani assimilabili agli zombie, i morti viventi, con la stessa cieca fame di violenza e di sangue. Quel mondo di mostri, da film horror, coincide con quello della destra. Semplice no?

Dall’altra parte, invece, ci sono i buoni: i migranti, tutti affamati, perbene, umili, colti, con loro i cantanti di sinistra impegnati, i centri sociali, gli attori, i volontari. Con questa illuminante semplificazione, con assoluto sprezzo della sensibilità politica di almeno una metà del Paese, è stato realizzato il primo horror sui migranti, in cui il ragazzo “di destra” finisce a rappresentare la macchietta becera del razzista, a prescindere dalle posizioni politiche o di qualsiasi ragionamento costruttivo o di buon senso sul tema dell’immigrazione.

Repubblica ci racconta, con un video, che il set dell’horror “Go home” è stato allestito in diverse location della Capitale, come i centri sociali Intifada e Strike. ”Volevamo fare un film che potesse arrivare a tutti – spiega la filmmaker – per questo abbiamo pensato a un horror”. Lontani nel tempo dagli zombie di Romero (L’alba dei morti viventi, 1968) quelli del terzo millenio sono ”quelli che hanno paura del diverso, dell’altro, divorati dalla rabbia ceca”, dice il regista Rubbi. Che ovviamente si riferisce a quel ragazzo di destra, forse di CasaPound, che sarà accolto e curato amorevolmente dai migranti e difeso dall’assalto di veri zombie…

Un horror tutto da ridere, insomma.

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