I poliziotti: «Noi rischiamo la pelle, i buonisti difendono i migranti violenti»

28 Ago 2017 12:09 - di Redazione

Dopo le polemiche sullo sgombero di Roma, la polizia chiede solidarietà ai cittadini: gli agenti si sentono indifesi e accerchiati, umiliati. Nel frattempo, come riporta il Giornale, sul web sarebbe spuntata la versione definitiva del colloquio incriminato, quello del braccio da spezzare. Un documento al vaglio della magistratura che, se autentico, spiegherebbe molte cose; questo il virgolettato: «Dottore questi ci stendono, vede quanti sono? Noi siamo solo in dieci e loro hanno bombole di gas e sampietrini. Ragazzi lo dobbiamo fare, ce lo hanno ordinato e non possiamo tirarci indietro. Quando saremo li in mezzo, saremo soli, noi dieci contro loro cento. Il primo obiettivo è portare a casa la nostra pelle e quella del nostro fratello nel casco accanto. Allora se iniziano a lanciare di tutto spezzategli le braccia ma portate la pelle a casa…».

 Sgombero a Roma, la protesta degli agenti di polizia 

Sui fatti di piazza Indipendenza, si legge ancora sul Giornale, tornano i sindacati di polizia per chiedere, tra l’altro, che fine abbiano fatto tutti i filmati delle aggressioni ai poliziotti. «Troviamo ridicolo che qualcuno tenti di far dimenticare la guerriglia organizzata dagli immigrati che abusivamente occupavano un intero stabile – attacca il sindacato Coisp – Piuttosto bisognerebbe capire come mai sono repentinamente spariti i filmati di ore di aggressioni violentissime ai danni dei poliziotti, con evidenti tentativi di ucciderli, persino facendo esplodere bombole di gas che solo grazie alla buona sorte oltre che alla competenza dei colleghi non hanno causato una strage fra gli appartenenti alle forze dell’ordine. Come mai su questi filmati scomparsi non c’è stato alcun commento, nessuna polemica?». Coisp, riporta ancora il Giornale, auspica solidarietà: «Che paese assurdo. Si manifesti una volta tanto a sostegno delle regole. Invece che fare cortei a sostegno di chi abusivamente occupa abitazioni che non gli appartengono, politica e istituzioni dovrebbero insorgere a difesa della polizia. Certi benpensanti a senso unico prima di sputare sentenze dovrebbero provare l’ebbrezza di restare per ore bersagliati dal lancio di oggetti, rischiando di diventare torce umane a causa di un innesco incendiario o di morire a seguito di un’esplosione. Ma chi attacca i poliziotti e cerca di ucciderli non merita solidarietà, merita la galera». Da parte sua il Lisipo fa notare quanto sia facile pontificare, «ma è assai diverso stare sul campo e fronteggiare i facinorosi. Le cui intenzioni, appaiono di tutta evidenza anche da quanto si rileva dai filmati. La polizia ha usato la forza, ma non la violenza. Evidentemente, il contesto, non consentiva altro. I profughi, occupavano l’edificio dal quale sono stati sgombrati, da ben quattro anni e forse è qui che c’è qualcosa che non va. Se quando il primo ha occupato abusivamente l’edificio, si fossero presi provvedimenti adeguati, oggi, il problema non esisterebbe. Il ministro Minniti sta dimostrando di avere le idee chiare. Ma con l’incertezza e il pressappochismo non si può governare l’attuale situazione caratterizzata dal massiccio e caotico arrivo di stranieri».

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