Giallo sulle uova tossiche: il ministero nega, gli agricoltori confermano

11 Ago 2017 17:07 - di Redazione

“Ad oggi, non risultano distribuiti al consumo uova o derivati (ovoprodotti) contaminate da fipronil sul territorio nazionale”. Lo conferma il ministero della Salute, in una nota, dopo che la Commissione europea ha inserito il nostro fra i 15 Paesi toccati dal caso delle uova contaminate. “Dai riscontri incrociati, effettuati dal ministero della Salute, tra le liste di aziende coinvolte e di quelle che hanno spedito prodotti in Italia negli ultimi tre mesi – spiega il ministero – al momento risulta solo, da una segnalazione delle autorità francesi, pervenuta in data 8 agosto attraverso il Rasff, che un’azienda di tale Paese ha acquistato uova da uno degli allevamenti olandesi interessati e le ha trasformate in ovoprodotti che ha poi venduto anche a un’azienda italiana”. Ma “su disposizione del ministero, le autorità sanitarie locali hanno provveduto a porre sotto sequestro la partita, e quindi il prodotto non è stato posto in commercio. Pertanto, ad oggi, non risultano distribuiti al consumo uova o derivati (ovoprodotti) contaminate da fipronil sul territorio nazionale”, si sottolinea. Intanto, però, il ministero ha inviato alle Regioni, in queste ore, il piano di controllo a campione sulle uova, i prodotti derivati e le carni di pollame, che dovrà essere applicato a livello del territorio. DIversa la versione degli agorcoltori: in Italia sono arrivati 610mila chili di uova in guscio di gallina dai Paesi Bassi nei primi cinque mesi del 2017 ai quali si aggiungono però anche 648mila chili di derivati come uova sgusciate e tuorli freschi, essiccati, congelati o diversamente conservati mentre non sono quantificabili gli alimenti venduti come paste e dolci realizzati con le uova a rischio. Emerge da una analisi aggiornata della Coldiretti sulla base dei dati Istat in riferimenti la piano di campionamenti su uova, ovoprodotti e carni di pollame per la ricerca di fipronil annunciato dal ministero della Salute dopo che la Commissione Europea ha rilevato che l’Italia figura tra i 15 Paesi ad aver ricevuto uova dalle aziende coinvolte nello scandalo delle uova contaminate con l’insetticida fipronil. La situazione – sottolinea la Coldiretti – è resa più complessa dalle triangolazioni commerciali come dimostra il sequestro da parte delle autorità sanitarie italiane di alcuni prodotti provenienti da un’azienda francese che aveva usato le uova di uno degli allevamenti olandesi coinvolti nell’uso del fipronil. Di fronte alle emergenze sanitarie che si rincorrono la Coldiretti chiede di togliere il segreto sulla destinazione finale di tutti i prodotti alimentari importati rendendo finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero. Con gli italiani che consumano in media circa 215 uova a testa all’anno, di cui 140 tal quali mentre le restanti sotto forma di pasta, dolci ed altre preparazioni alimentari, è importante – sottolinea la Coldiretti – fare chiarezza e garantire la qualità e sicurezza di quelle presenti sul mercato nazionale. Grazie alla produzione nazionale di 12,9 miliardi di pezzi l’Italia – continua la Coldiretti – sarebbe praticamente autosufficiente per il consumo di uova.

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