Gentiloni corre ad Arquata dopo la rivolta dei sindaci e prova a ricucire

14 Ago 2017 18:43 - di Redazione

Il premier Gentiloni corre ad Arquata e cerca di rassicurare le popolazioni terremotate. Dopo la denuncia del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che ha attaccato l’esecutivo svelando che il provvedimento varato non prevede l’esenzione totale di tasse e contributi per due anni e non fa alcuna differenza di trattamento fiscale tra chi vive in zone distrutte e chi no, ci sarà un vertice operativo con il commissario alla ricostruzione, Vasco Errani. L’appuntamento avrebbe già una data e un luogo: mercoledì 16 agosto a Rieti. Insomma, è il tentativo di smorzare le polemiche che ha spinto Gentiloni a muoversi. Dopodichè si è pure detto aperto a modifiche. Segno che le accuse di Pirozzi e degli altri sindaci del cratere non erano infondate: “Nella legge – ha ribadito il premier ai rappresentanti delle popolazioni terremotate – è tutto chiaro, ma se ci sono cose da aggiustare le aggiustiamo””Se ci sono obiezioni – ha aggiunto Gentiloni – siamo sempre aperti per valutare le osservazioni. Se si può fare di più siamo sempre disponibili a parlarne, con Pirozzi, che merita il nostro consenso e supporto, e con tutti i sindaci”. Insomma Gentiloni prova a smorzare le proteste e le polemiche, prova a difendere la ricostruzione post-sisma, ma le chiacchiere stanno a zero. Come a zero sta l’indice di sopportazione di quanti hanno perso tutto e non hanno ancora visto nulla di concreto dallo Stato. Poche casette e pure con immediati problemi, macerie ovunque e mai rimosse, tasse non più da non pagare, ma differite: i cittadini di Amatrice, Arquata e di tutti i paesi colpiti non possono aspettare ancora. Non devono più aspettare.

 

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