Gentiloni ammette: “Nessuno è al sicuro”. Ma da destra non si può dire…

20 Ago 2017 18:42 - di Antonio Pannullo

Il premier Paolo Gentiloni, intervendo al Meeting di Comunione Liberazione a Rimini, ha esordito ammettendo che nessun Paese può sentirsi al sicuro dalla minaccia del terrorismo islamico. Gentiloni ha espresso la solidarietà dell’Italia alle vittime e al popolo di Barcellona e ha ringraziato le forze dell’ordine per il loro lavoro. Anche se Daesh è stato sconfitto, ha aggiunto il premier, la minaccia però continua. E secondo Gentiloni e il suo governo, la risposta all’immigrazione clandestina non è quella di contrastarla, come dice la destra seminando odio, ma quella di governare i flussi, qualsiasi cosa voglia dire. E sullo Ius soli, Gentiloni ha confermato gli intendimenti dell’esecutivo: “Il Governo non deve avere paura di riconoscere diritti e di chiedere rispetto dei doveri anche a chi in Italia è nato e studia nelle nostre scuole”. Sull’invasione, che Gentiloni chiama “fenomeno migratorio”, dovremo fare i conti a lungo, ha detto. Ha difeso le fallimentari scelte sulla Libia, dove l’Italia su ordine della Ue ha puntato sul cavallo sbagliato, al Serraj, che non controlla neanche la cittàò dove abita, mentre il vero interlocutore dovrebbe essere il generale Khalifa Haftar, che infatti ha proibito alle imprese italiane di operare in Libia fino a nuovo ordine. Un disastro totale, insomma, per il governo, che malgrado le sue numerose dèbacle, continua a insistere sullo Ius soli

Il centrodestra: incredibile cecità del Pd

“È incredibile la cecità di sinistra e Pd che nonostante l’evidenza dei fatti insistono col voler portare ad approvazione la scellerata legge sulla cittadinanza facile. I modelli di integrazione adottati sinora si sono dimostrati fallimentari. Il dilagare del fondamentalismo islamico, che sta seminando morte e terrore in tutta Europa, dovrebbe indurre a maggiore prudenza, a una difesa strenua della nostra cultura e della nostra identità”. Lo afferma il senatore di Fi, Maurizio Gasparri. “E invece si insiste con scelte sbagliate sulla cittadinanza, andando a influire direttamente sull’identità e la natura della nostra Nazione. Se Gentiloni insisterà nel voler varare, per di più a colpi di fiducia, la norma sulla cittadinanza facile ci troverà pronti a una dura battaglia che faremo con gli strumenti della democrazia, in Parlamento e nel Paese. Basta con la retorica dell’integrazione a tutti i costi e con norme demagogiche come lo ius soli. Difenderemo con i denti la nostra società e la nostra identità”, conclude Gasparri. Al senatore azzurro fa eco la Lega: “Il governo Pd insiste sullo Ius soli. La Lega farà di tutto per bloccarli in Parlamento, ma se non fosse sufficiente ci sarà bisogno di voi: pronti a raccogliere un milione di firme per cancellare questa follia? #stopinvasione”. Così il segretario della Lega Matteo Salvini su Facebook. Della stessa opinione il deputato di FI Amedeo Laboccetta: “L’Italia è in guerra e la maggiore preoccupazione del Governo è quella di offrire nuovi strumenti di cittadinanza. Il centrosinistra si dimostra giorno dopo giorno sempre meno adatto ad affrontare i grandi dossier internazionali, trattati dal Partito Democratico con poca efficacia e con grande retorica”. Persino l’Udc esce dal suo consueto riserbo politico e ammette: “L’Occidente è sotto attacco e parlare ora di Ius soli dà l’impressione che il governo non abbia compreso a pieno quali siano le priorità per il nostro Paese. Un dibattito sulla nuova legge di cittadinanza distoglie il dibattito pubblico dal vero tema cruciale per i mesi a venire: la sicurezza dell’Italia e dell’Europa”. Lo sostiene il segretario e europarlamentare dell’Udc, Lorenzo Cesa.

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