«Anche l’Italia è sotto attacco. Ora è necessaria una Fbi europea»

25 Ago 2017 16:16 - di Davide Ventola

Una Fbi europea è necessaria per fronteggiare il terrorismo islamico. È la proposta del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. «Noi siamo sotto attacco – dice l’europarlamentare di Forza Italia – L’Italia è un Paese dell’Unione europea e la culla della cristianità, dove ci sono rischi di attentati. Bisogna tenere alta la guardia come in tutta Europa puntando su una maggiore collaborazione tra forze di polizia e dell’intelligence. Per questo accanto ad Europol ho proposto una Fbi europea perché ci possa essere veramente un interscambio». A Catania, a margine di una visita alla Task Force regionale di Frontex, Tajani ha commentato le recenti minacce dell’Isis al Papa e i suoi appelli ai foreign fighters a colpire l’Italia. «Non possiamo – ha aggiunto – assistere a carenze di collaborazione com e è accaduto in Spagna tra la polizia catalana e le forze dell’ordine nazionali». «Occorre – ha concluso- una maggior collaborazione tra magistrati e azioni fermezza e controllo anche di chi viene da fuori».

Tajani rilancia l’allarme sui foreign fighters

Secondo Tajani, «la sconfitta a Raqqa e Mosul porta molti foreign fighters a tornare nei luoghi da dove erano partiti». Il presidente dell’assise di Strasburgo ha ricordato che «ul presidente del Ciad tre settimane fa al termine di una conferenza stampa ha ripetuto quello che ha detto a me: attenzione, Daesh sta infiltrando nei suoi lussi migratori foreign fighters che cercano di ritornare in Europa per arruolare. Stanno arruolando tentando di radicalizzare anche nei Pesi del Sahel nuovi adepti. Attenzione ai Balcani, attenzione al Kosovo, alla Bosnia Erzegovina perché anche lì stanno arrivando foreign fighters dalla zona dove Daesh è stata debellata».

Tajani a Catania ha incontrato la task force di Frontex

A Catania, Tajani ha incontrato anche il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi, il direttore esecutivo di Frontex Fabrice Leggeri e il direttore centrale dell’Immigrazione e della Polizia di frontiera, Massimo Bontempi. «L’impegno di Frontex – ha detto il presidente dell’Europarlamento – dimostra fisicamente ciò che può fare l’Europa. Questo non basta. Bisogna fare molto di più. Bisogna investire in Libia sempre di più, bloccare il corridoio libico così come è stato fatto per il corridoio balcanico, così da impedire che la Puglia rischiasse di diventare luogo di presenza eccessiva di immigrati. Bisogna lavorare molto di può in Africa. Il problema oggi è di qualche migliaio di persone. Domani sarà di milioni di persone».

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