Acea rifiuta di intervenire per riparare la perdita incurante dello spreco

2 Ago 2017 18:22 - di Redazione

Nel bel mezzo della tempesta giudiziaria e mediatica che la sta investendo, con presidente indagato per inquinamento ambientale e altri problemi, l’Acea non trova di meglio che esasperare i cittadini rifiutando gli interventi ai quali è obbligata per contratto: proprio nel comprensorio sabatino, dove Acea rischia di assetare i residenti pompando acqua dal lago di Bracciano, Acea permette lo spreco di ettolitri d’acqua rifiutandosi di intervenire malgrado numerose richieste. Ecco come sono andate le cose: un utente ha telefonato per conque volte al numero verde dell’Acea 800130335 segnalando che dal suo contatore fuoriusciva una quantità significativa di acqua. Dopo alcune telefonate, il telefonista 4802, dopo aver attaccato diverse volte in faccia all’utente, ha detto che se l’utente non avesse firmato la cosiddetta “liberatoria” (atto vessatorio contra legem stabilito unilateralmente da Acea), nessuno sarebbe mai intervenuto a impedire che decine di litri al giorno di riversassero nel sottosuolo. Cos’è questa “liberatoria”? È un modulo che l’utente deve firmare che assolve Acea dal ripristinare i danni che fa nel corso dell’intervento. Un puntiglio, dal sapore vagamente ricattatorio: “Se non firmi, non veniamo”; sono state le testuali parole – registrate – dell’operatore 4802. Poiché questo diktat di Acea va contro tutte le norme più elementari del diritto privato, è evidente che l’utente in questione – sentito un legale – ha rifiutato l’imposizione non volendo commettere un reato. Vediamo meglio: a suo tempo Acea impose agli utenti di costruire a proprie (proprie dell’utente, non di Acea, ovviamente) spese un gabbiotto in muratura protettivo del contatore, fornendo le caratteristiche, le misure e quant’altro. Gli utenti hanno aderito, pensando che il gabbiotto di quelle dimensioni avrebbe facilitato gli eventuali interventi. Ora invece si apprende che Acea lo può sfasciare e non è tenuta a ripristinarlo. Secondo Acea, ovviamente, non secondo la legge. Il risultato è che mentre Roma rischia il razionamento e il livello del lago di abbassa, Acea si permette di far sprecare ettolitri di acqua ogni giorno per non fare il proprio lavoro. Basta moltiplicare questo singolo caso per tutti i contatori di Acea, e sapremo perché il lago cala. Speriamo che la magistratura vada avanti. Domattina l’utente presenterà denuncia alla stazione dei carabinieri contro Acea per mancato intervento.

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