Sbarchi, quasi il 17% in più dell’anno scorso: e le Ong fanno le insofferenti ai richiami Ue

19 Lug 2017 10:49 - di Bianca Conte
libia

Sbarchi, nonostante i  nuovi richiami all’ordine le Ong non si fermano: e come riportato in queste ore dal sito del Messaggero, «sono 93.284 contro 79.877. Il 16,8 per cento di arrivi in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, da gennaio alla giornata di ieri». Dati inquietanti di cui oggi si tornerà a parlare alla Camera.

Sbarchi, Question Time alla Camera su Ong e nuovo codice

A partire dalle 15 di oggi pomeriggio il ministro dell’Interno Minniti risponderà sugli elementi e sulle iniziative in merito ad eventuali accordi sottoscritti in sede europea in materia di sbarchi di migranti, nonché in ordine ad asseriti respingimenti di minori non accompagnati da parte di Stati confinanti con l’Italia.,E sempre in Aula, nel Question Time che andrà in onda in diretta sulla Rai, di discuterà sull’ipotesi di dichiarare lo stato di emergenza umanitaria in relazione all’eccezionale afflusso di migranti e si affronteranno chiarimenti in merito all’accordo relativo al codice di condotta delle organizzazioni non governative che svolgono attività nel Mediterraneo. Proprio l’operato delle Ong e la risposta ai recentissimi accordi siglati a Bruxelles relativamente al loro intervento in mare.

Presi d’assalto: oltre 5000 sbarchi in pochi giorni

Le nostre coste sono state prese d’assalto da oltre 5000 migranti solo negli ultimi sei giorni: un’emergenza, quella dei flussi migratori che si susseguono a oltranza ormai da anni e che ricadono prevalentemente sulle nostre spalle per quanto riguarda salvataggi e accoglienza, che in parte – ma solo in parte – la Ue ha deciso di regolamentare per quanto riguarda i traffici in casa nostra approvando un nuovo codice di condotta delle Ong per i soccorsi in mare ai migranti. Come noto l’ok è arrivato nella giornata di giovedì scorso, 13 luglio, quando a Bruxelles si sono riuniti insieme a una delegazione del nostro Paese anche rappresentanti di Frontex e della Commissione europea. Un incontro definito da partecipanti proficuo e che ha permesso di arrivare alla stesura e condivisione di un testo incentrato su una nuova regolamentazione mirata a disciplinare l’attività svolta dalle Ong nel Mediterraneo centrale.

Le Ong insofferenti ai richiami della Ue

E allora, il nuovo decalogo destinato alle Ong, secondo quanto emerso fin qui, rappresenta un vero e proprio ricettario con le istruzioni per l’uso, con tanto di avverte rispedite al mittente dalle Ong che hanno immediatamente parlato di controindicazioni e criticità del piano. Eppure, come ampiamente riportato dai media in questi giorni, principi e regole del codice prevedono, «dal divieto di entrare nelle acque libiche a quello di trasferire i migranti soccorsi su altre navi, dalla regolamentazione dei segnali luminosi alla dichiarazione delle fonti di finanziamento, dal possesso di certificazioni di idoneità tecnica all’obbligo di trasmettere le informazioni utili alle autorità di polizia italiane per l’attività investigativa», uan serie di provvedimenti utili finora mai ottemperati, e – per chi non si atterrà al documento – addirittura la possibilità del divieto di attracco nei porti italiani.

Minniti sul contrasto alla tratta e al traffico di migranti

Un nuovo documento necessario che – come sottolineato dal ministro Minniti ai colleghi europei e non solo, e che oggi tornerà a discuterne in Aula – va nella direzione del contrasto alla tratta e al traffico dei migranti, e che da un lato prevede un quadro legislativo più chiaro, e dall’altro limita gli spostamenti e le operazioni delle navi delle Ong nel Mediterraneo. E se sulle prime storcimenti di naso e contorcimenti propagandistici ostentai dalle Ong erano prevedibili, ma ora risulta davvero indigesto e inaccettabile il continuo promuovere con un fuoco di fila di annunci e comunicati quella che si sta caratterizzando ogni ora di più come una campagna sul web – e non solo – di delegittimazione del nuovo provvedimento. Ma del resto: non avevano reagito così anche all’epoca dell’annuncio dell’inchiesta nata in seguito alla denuncia sul loro operato del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro?

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *