Migranti, sos di un sindaco piemontese: basta nuovi arrivi, è un’invasione

17 Lug 2017 12:10 - di Ginevra Sorrentino
migranti referendum

solo pochi giorni fa erano stati gli stessi abitanti di Castellamonte, un comune del Canavese, a erigere delle vere e proprie barricate umane pur di impedire l’arrivo di nuovi migranti in una palazzina del centro storico della piccola realtà stravolta dall’accoglienza imposta dall’invasione sistematica che da anni funesta le nostre coste. Adesso, invece, è direttamente il primo cittadino – Pasquale Mazza – fresco di successo elettorale, a chiedere con veemenza uno stop agli arrivi e alla distribuzione di immigrati in quel piccolo comune al collasso, e non da oggi.

Migranti, l’appello del sindaco di Castellamonte: basta nuovi arrivi

«Non è una questione di razzismo, anzi, ma di chiarezza e di tutela sia dei miei concittadini sia degli stessi migranti. Un sindaco deve poter avere gli strumenti necessari per gestire un fenomeno che si sta facendo sempre più complesso», ha spiegato in queste ore Mazza a nome di tutta Castellamonte, eletto nell’ultima tornata elettorale, e in attesa di una convocazione in prefettura a Torino. «Ad oggi nel mio comune non so con esattezza né quanti sono i migranti sul territorio, né chi li gestisce, né in quali strutture sono ospitati – spiega il sindaco –: mi dicono che si tratta di circa 160 persone, ma non c’è certezza, quindi, ribadisco, non si tratta di razzismo ma di un problema che esiste e per il quale va trovata una soluzione. Del resto l’ordinanza prevede che a ogni comune spetti una quota del 3 per mille della popolazione, dunque 160 per un comune di 10.000 abitanti mi paiono un po’ troppi».

Siamo allo stremo: da noi troppi migranti in proporzione agli aitanti

Non solo: pur non volendo entrare nel merito della vicenda che in queste ore sta interessando i sindaci siciliani del Parco dei Nebrodi, il primo cittadino di Castellamonte rileva comunque come «la situazione siciliana immagino sia molto più complessa della mia», ma al tempoi stesso precisa anche che «in ogni caso, ciascuno deve pensare al proprio comune e io penso che a Castellamonte: la situazione sta diventando insostenibile. Come sindaco sono responsabile della salute pubblica e di garantire ordine e sicurezza, ma se non ho la certezza dei numeri, questo non mi è possibile. Il problema non riguarda soltanto gli abitanti di Castellamonte, ma i migranti medesimi a cui è giusto venga garantita una sistemazione idonea – ha quindi concluso ecumenicamente il primo cittadino – per questo è necessaria una riflessione profonda che non può avvenire se non nell’ambito di un incontro a 360 gradi con tutti i soggetti interessati. E spero questo incontro ci sia presto». Cosa che, come è ovvio immaginare, si augurano tutti e 10.000 gli abitanti di Castellamonte.

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