Lavoro, nel 2016 oltre 600 infortuni mortali. L’Ugl: «Bisogna fare di più»

5 Lug 2017 17:59 - di Redazione
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Sono stati poco più di 419mila gli infortuni riconosciuti sul lavoro. Il 19% circa è avvenuto «fuori dall’azienda», ovvero con «mezzo di trasporto» o «in itinere». In 618 casi sono stati mortali, fra questi 332 si sono verificati fuori dall’azienda. A rivelarlo è l’Inail, nella sua relazione annuale. Ancora più impressionante la cifra delle morti provocate da malattia professionale: per il 2016 ne sono state riconosciute 1.297, che – sottolinea l’Inail – sono comunque il 32,2% del 2012 e per l’88% hanno riguardato persone con più di 74 anni.

Gli infortuni “bruciano” 11 milioni di giornate di lavoro

Gli infortuni hanno causato circa 11 milioni di giornate di inabilità, con costo a carico dell’Inail. Si parla di una media di 84 giorni per infortuni che hanno provocato menomazione e di circa 21 giorni in assenza di menomazione. Gli incidenti rappresentano anche la voce più consistente delle circa 700mila prestazioni sanitarie erogate presso gli ambulatori Inail: hanno rappresentato l’84,4% degli interventi. 

L’Ugl: «Le aziende investano in sicurezza»

«Il numero degli incidenti sul lavoro, soprattutto quelli mortali, sebbene in calo, è comunque troppo alto: è fondamentale non abbassare la guardia e continuare a insistere sulla prevenzione, sull’informazione e sui controlli», ha commentato il segretario confederale dell’Ugl, Fiovo Bitti. «Occorre favorire un percorso virtuoso, nel quale il sindacato possa a pieno titolo indurre l’azienda a un maggiore impegno in materia, perché soltanto così riusciremo ad avere un lavoro più sicuro», ha sottolineato Bitti, insieme al rappresentante Ugl Civ Inail, Salvatore Muscarella. «Allo stesso tempo, le aziende devono raggiungere la piena consapevolezza che ogni euro messo a bilancio per la sicurezza, per l’invecchiamento attivo, per contrastare l’insorgenza di malattie professionali, è un investimento realmente produttivo», ha proseguito i due sindacalisti, auspicando «una valorizzazione del ruolo del sindacato anche all’interno della governance dell’Inail, nell’interesse dei lavoratori e del loro diritto a lavorare in ambienti sani e sicuri».

 

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