Ius soli, è sempre la solita sinistra del “tanto peggio tanto meglio”

15 Lug 2017 17:47 - di Marzio Dalla Casta

Ci vuole una faccia tosta al limite della temerarietà per fare quel che il Pd sta facendo sul cosiddetto Ius soli, la legge che concede in automatico la cittadinanza italiana a chiunque nasca sul nostro territorio. La drammaticità del momento, con i nostri porti presi d’assalto da navi carichi di migranti, imporrebbe ben altre priorità e ben altre scelte. Ma la sinistra è impegnata in un derby mortale (basta leggere le dichiarazioni del renziano Martina e del bersaniano Speranza per rendersene conto) e l’immagine che se ne ricava è quella di due auto lanciate a folle velocità l’una contro l’altra: chi non sterza, vince. Se non lo fa nessuno dei due, l’impatto, micidiale, è inevitabile. È la foto della “gara” che Pd da un lato e scissionisti ex-Pd dall’altro hanno ingaggiato sullo Ius soli. Entrambi sanno che l’interesse nazionale esigerebbe l’esatto contrario, ma entrambi accelerano per dimostrare ai rispettivi elettorati chi, tra loro, è l’unico ad essere veramente di sinistra. Il cerino è ora in mano a Gentiloni, costretto a trovare una linea mediana tra il pressing di Renzi e la resistenza dei centristi. Il ministro Enrico Costa, di Ap, si è detto pronto a dimettersi in caso di ricorso al voto di fiducia. Ma una prova di forza in tal senso non è affatto da escludere. Dovesse accadere, a stappare lo spumante sarebbero solo Renzi, Bersani ed Eugenio Scalfari, il fondatore di Repubblica, il giornale-partito che ordina ai dirigenti del Pd persino la sfumatura del rosso della cravatta da indossare. Nessuno di loro, invece, pare preoccuparsi del giudizio dei nostri partner, a dir poco sconcertati dal costatare che mentre il governo del Pd gira per l’Europa medicando solidarietà sui migranti sta ricollocare, il capo del Pd pretende dal Parlamento l’approvazione di una norma che ne farebbe entrare in Italia ancora di più. Morale: sullo Ius soli si sta consumando una cinica commedia degli inganni che rischia di farci pagare con nuove ondate migratorie la protervia della sinistra italiana. A quel punto non basterà certo un Costa a mettere al riparo le nostre coste.

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